Durante la notte tutti sono stati angosciati da una notizia che come il vento è volata attraverso il web: Addio Jack Nicholson!
Qualche furbetto con l'ansia da google analytics ha fatto il colpaccio creando un titolo più che sensazionalista, provocando uno scossone per gli internauti cinefili e facendogli credere che il tre volte premio oscar Jack Nicholson fosse morto. La verità è che l'attore culto che ha calcato le scene da Easy Rider fino a Qualcosa è cambiato, 76 anni e tantissimi successi, sembra voglia semplicemente allontanarsi dalle scene. A 76 anni Nicholson sembra avere problemi di memoria, ma non è stato fatto ancora nessun annuncio ufficiale. Si tratterebbe infatti solo di rumor! Certo è che questa notizia rappresenta uno shock per gli amanti del cinema, perché si parla di una colonna del cinema americano (nella sua carriera titoli importantissimi e tantissime candidature a premi di prestigio), amato a livello internazionale. Inizialmente si pensava a motivi di salute, ma la notizia è stata smentita dallo stesso attore che ha dichiarato al Sun di essere disgustato dal cinema moderno fatto di esplosioni e distruzioni, che ha completamente dimenticato di dedicarsi agli aspetti fondamentali come le emozioni umane. "Non lavorerò fino al giorno della mia morte, non è per questo che ho cominciato a recitare. Il fatto è che non sento più la motivazione . Non sento il bisogno di andare fuori. Mi è venuto l'agghiacciante pensiero che forse i ventenni e i trentenni di oggi non vogliano più essere commossi, emozionati. Che forse vogliano solo vedere più bombe, più esplosioni, perché è quello con cui sono cresciuti. E io non farò mai quel genere di film" – queste le parole di Nicholson.
Dichiarazioni che hanno un certo peso, che confermano quello che molti autori ed interpreti cinematografici denunciano da tempo. Meno forma e più contenuto insomma, ma come fare a ritrovare l'equilibrio? Siamo davvero assuefatti dalle immagini di guerriglia da non riuscire ad andare oltre la fattività delle immagini ed innescare quei meccanismi empatici come un tempo? Dichiarazioni che spingono ad una riflessione sulla strada intrapresa in modo massiccio dalla cinematografia statunitense e dalle major che portano avanti sempre più blockbuster e cinecomix, argomento su cui si sono espressi altre due colonne, i registi Spielberg e Lucas che hanno manifestato dubbi del sistema produttivo americano. Una riflessione che trova altre argomentazioni se pensiamo a due prodotti di enorme successo degli ultimi anni, Red e I mercenari, che vedono sullo schermo attori cult del cinema di Hollywood, ormai di una certa età, cimentarsi con l'action di puro intrattenimento. D.B.
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