18 giugno 2014 • Primo Piano, Vetrina Cinema •
Summary:
Un Eastwood è come un diamante. Un Eastwood è per sempre. I film di Clint Eastwood sono tutti dei classici, sono opere d’arte, sono come dei Caravaggio, non si smette mai di guardarli. Pensate a Million Dollar Baby, a Gran Torino, a Flags Of Our Fathers, a Invictus solo per citare alcuni degli ultimi film da regista di colui che è stato il protagonista degli Spaghetti Western di Sergio Leone, ha vestito i panni dell’ispettore Callaghan e ora è uno dei più grandi autori viventi. Clint Eastwood ritorna ora con un musical, Jersey Boys, una scelta piuttosto insolita, un film che appartiene a un genere che non sembrerebbe nelle sue corde.
Jersey Boys è la trasposizione sul grande schermo dell’omonimo musical, grande successo a Broadway – otto anni di repliche – che racconta la storia del gruppo vocale Frankie Valli And The Four Seasons, un quartetto vocale diventato famoso in America negli anni Sessanta grazie a canzoni come Sherry, The Big Girls Don’t Cry, Walk Like a Man, Can’t Take My Eyes Off You e Rag Doll. Eastwood ha deciso di portare il musical sullo schermo mantenendone il più possibile le caratteristiche originali, come ad esempio i protagonisti che si rivolgono direttamente allo spettatore, idea che al cinema si risolve con il classico “sguardo in macchina”.
Ma, soprattutto, il regista di J. Edgar ha scelto di non coinvolgere attori noti e grandi star di Hollywood – idea che, da Chicago a I miserabili, sembra andare per la maggiore – ma ha voluto i veri attori del musical che hanno recitato quei ruoli sul palco ogni sera. Così John Lloyd Young riprende il ruolo del protagonista, Frankie Valli, che gli è valso un Tony Award (l’Oscar del teatro). Accanto a lui Erich Bergen è Bob Gaudio, il coautore dei grandi successi dei Four Seasons, Michael Lomenda è Nick Massi e Vincent Piazza è Tommy DeVito, gli altri due membri del gruppo. Nel cast c’è anche Christopher Walken, nei panni di un mafioso. Tra i membri del cast originale che riprendono i loro ruoli ci sono anche Erica Piccininni e Donnie Kehr.
Eastwood e il musical, sembra quasi un ossimoro. E invece pare che fossero molti anni che il nostro eroe pensasse a un film del genere. Il regista de Gli spietati avrebbe infatti dovuto dirigere il remake di È nata una stella, ma la gravidanza della protagonista, Beyoncè, bloccò il progetto. Ma a Hollywood tutto torna, e così a Eastwood è capitato questo progetto che avrebbe dovuto essere diretto da Jon Favreau, il regista di Iron Man. Jersey Boys alla fine è stato girato da Eastwood. Ma è difficile pensare che nelle sue mani rimarrà solo un musical. È probabile che l’autore di Million Dollar Baby ne approfitti per farne l’affresco di un’America che non c’è più, e una riflessione su come è cambiato quel paese che in questi anni ha raccontato nelle sue mille sfaccettature. Sì, probabilmente anche questo film sarà un classico destinato a rimanere. Perché un Eastwood è per sempre.
Di Maurizio Ermisino per Oggialcinema.net
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