Susanne Clarke
Romanzo di difficile definizione, considerato da alcuni un puro fantasy e da altri un alternative history, “Jonathan Strange & Mr. Norrel” di sicuro è uno dei casi letterari del momento. Popolarissimo e al contempo molto discusso, vede il suo pubblico dividersi fra chi lo acclama come un nuovo Signore degli Anelli e altri che lo avversano palesemente senza lesinargli aspre critiche, mentre le recensioni degli utenti di Anobii non fanno che aumentare. L’opera prima della Clarke si caratterizza per essere arrivata alla pubblicazione al termine di un lunghissimo processo creativo in cui l’autrice non solo ha costruito una realtà storica alternativa e al contempo parallela a quella reale, ma si è anche preoccupata di fornire alla sua fanta-storia un fanta-passato, inventandosi libri e personaggi da inserire in un ricco apparato di note. Persino la lingua è stata sottoposta a un processo di rielaborazione per conferire al testo una patina ottocentesca che molti hanno accostato agli stilemi propri della Jane Austin e di Charles Dickens. Del resto solo una simile accuratezza e grandiosità creativa poteva giustificare l’acquisizione di un’opera prima da parte di una casa editrice famosa come la Bloomsbury (la stessa che ha lanciato J.K.Rowling), quando il romanzo si trovava ancora in forma di abbozzo.Toby Haynes
Proprio la complessità, non solo della trama, ma anche di questa grandiosa impalcatura che l’autrice gli ha fornito, genera molte curiosità sulla sua realizzazione televisiva. Ci si chiede come verrà resa questa realtà storica alternativa che l’autrice si è inventata, come e se verranno realizzate le scene di magia, quali saranno i tagli, inevitabili, considerando la mole del romanzo; e infine, proprio come e se si cercherà di rendere evidente il pastiche linguistico così accuratamente ricercato dall’autrice. Incuriosisce anche la resa dei molti temi chiave dell’opera: da quello dell'amicizia alla dicotomia ragione vs pazzia, esemplificata proprio attraverso il sovrapporsi di una filigrana magica alla realtà storica in funzione di lente deformante, per non parlare poi della continua ricerca sui caratteri distintivi dell’identità inglese, la englishness, che l’autrice porta avanti mettendo in scena personaggi provenienti e rispecchianti varie regioni dell’Inghilterra. Troveranno tutti posto nelle sei puntate che la BBC ha programmato di produrre? E se ciò non fosse possibile, quali verranno sacrificati e quale risulterà il nuovo profilo della storia?Peter Harness
Per risolvere tutte queste complesse questioni la regia è stata affidata a Toby Haynes (regista televisivo autore tra l’altro di alcuni episodi delle serie Doctor Who, Sherlock e Wallander), l’adattamento è nelle mani di Peter Harness e la produzione è responsabilità della Cuba, braccio di produzione della talent agency Curtis Brown in associazione con la Feel Film and Farmoor. Chissà se costoro riusciranno dove altri prima di loro hanno fallito.Nell’ottobre del 2004, infatti, la New Line Cinema aveva annunciato di aver acquistato un’opzione triennale per i diritti sul film e a Christopher Hampton, il cui adattamento di Relazioni Pericolosevinse un Academy Award, fu affidato il gravoso compito di adattare per il grande schermo il monumentale bestseller. Incarico che l’autore ancora stava portando avanti quando decorse l’opzione triennale sui diritti e la casa cinematografica giunse al collasso venendo poi rilevata dalla Warner Bros nel 2008.
E così mentre nulla è ancora dato di sapere su chi saranno gli interpreti delle sei fatidiche puntate, il popolo della rete già si lancia in speculazioni e previsioni e su molti social network, forum e blog dove si discute dell’opera della Clarke, è possibile puntare sui propri favoriti. In attesa di ulteriori dichiarazioni ufficiali e sperando che finalmente Jonathan Strange, Mr. Norrel e tutti gli altri trovino finalmente volti e voci, non ci resta che lavorare di fantasia e immaginarci il nostro personalissimo adattamento.