Magazine Sport

José Mourinho: genio e sregolatezza (by Bruce Wayne)

Creato il 01 agosto 2013 da Simo785

José Mourinho: genio e sregolatezza (by Bruce Wayne)

“Solo uno da prima pagina” (Zeman). “Questo c’ha due coglioni grandi come una casa” (Cassano). “Uno da prendere a bastonate nei denti” (Lo Monaco). “È un fenomeno” (Cannavaro).

Insomma: è difficile trovare un parere “mediano” su Josè Mourinho. Lo si ama o lo si odia. E se lo si ama lo si ama davvero – fino a farlo rientrare nel novero dei grandi allenatori della storia del calcio –, e se lo si odia lo si odia davvero – fino a riconoscere a denti stretti che, sì, ha vinto molto, ma ha un “ego” di quelli che ti fanno venir voglia di smettere di seguire il calcio.

D’altronde lui tutte queste cose le sa, e spesso ci scherza su, da abilissimo auto-promoter quale è. Perché la verità su di lui, molto probabilmente, l’ha detta Gene Gnocchi con una battuta caustica delle sue: “Mourinho conferma l’autenticità della Sindone: “Sì, quel volto è mio””.

José Mourinho: genio e sregolatezza (by Bruce Wayne)

Zeman lo critica perché nella semifinale di ritorno col Barcellona, durante la Champions League conquistata con l’Inter, ha messo su un catenaccio alla Nereo Rocco? Lui replica che si informerà sul boemo ed in particolar modo sul suo curriculum, per vedere quanti titoli ha portato a casa. Ranieri dice che, a differenza sua, non ha bisogno di vincere per essere sicuro di quello che fa? Lui gli dà del settantenne che difficilmente cambierà una mentalità grazie alla quale ha vinto poco o nulla. L’arbitro gli ha espulso tre giocatori durante Inter-Sampdoria? Lui si mette a fare platealmente il gesto delle manette.

E certo: è violento, arrogante, volgare, presuntuoso. Ma, nondimeno, è efficace, e per uno che gioca per vincere – non certo per partecipare – l’efficacia è tutto. Perché sa bene, il buon Mourinho, che le partite si vincono non solo nei muscoli, ma anche (e soprattutto) nel sistema nervoso dei calciatori, ed altrettanto è consapevole del fatto che attirare l’odio altrui significa suscitare l’amore (spasmodico, irrefrenabile, totale) dei suoi. E quindi pazienza se alla fine un Ranieri, che in seguito ha dichiarato di tenerlo in grande considerazione e di aver incrociato i ferri con lui solo per ragioni calcistiche (sottintendendo che le ragioni, quelle vere, che fanno di un uomo quello che è sono altre) risulta, a differenza sua, un gran signore. Mourinho passerà alla storia (e un posto se lo è già guadagnato): Ranieri sarà appannaggio della cronaca. E perché essere gran signori sui quotidiani quando si può essere eroi nella memoria delle persone? 

Sta tutta qui, credo, la personalità di José Mourinho. In quella volgare e maleducata passionalità che caratterizza molti di quegli uomini che, dalla vita, si aspettano di raggiungere tutto. Anche l’irraggiungibile, se il destino glie lo consente.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Magazine