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Jospeh Ratzinger, una figura drammatica

Creato il 11 febbraio 2013 da Gaetano61
Jospeh Ratzinger, una figura drammatica
Alla base della decisione delle dimissioni, avranno pesato certo, in Joseph Ratzinger, le sue condizioni di salute, ma come non pensare a quello che è la Chiesa oggi, il suo scollamento dalla vita reale delle persone, l'occuparsi del potere e di questioni economiche interne, i ritardi sulle questioni etiche soprattutto rispetto a quello che pensa il  "cattolico medio". E si potrebbe andare avanti, parlando del sacerdozio femminile e del celibato dei preti. Dello scandalo pedofilia affrontato con ritardo, al mai chiarito scandalo "Vatileaks". Ratzinger è un teologo conservatore, che nel ruolo di pontefice ha mantenuto fede al suo pensiero, tenendole chiuse, le finestre, piuttosto che aprirle. Nella sua scelta si può leggere così una sorta di presa d'atto di una inadeguatezza nell'affrontare la situazione. La sua onestà intellettuale lo ha portato a prendere la decisione storica di oggi, e gliene va dato atto. Su di un altro versante, certamente, la decisione di Joseph Ratzinger è un elemento che va verso la desacralizzazione della figura del papa, dai secoli in cui era capo politico, alla "rivoluzione" del Concilio Vaticano II che stabilì cinquant'anni fa - senza troppa fortuna - il principio della collegialità nel governo della Chiesa, pur nel mantenimento della supremazia del vescovo di Roma. Ratzinger corre il rischio di essere ricordato più per essersi dimesso, che per le cose che ha detto o fatto durante il suo pontificato. E qui sta, secondo me, tutta la drammaticità della figura dell'uomo Joseph Ratzinger che, ora dopo ora, sta cominciando ad emergere. . 

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