La messa al bando di programmi e contenuti “politici”: è questa, a Juba, la condizione posta dal governo del Sud Sudan per consentire una ripresa delle trasmissioni dell’emittente cattolica Radio Bakhita.
La richiesta sarebbe nelle mani della Chiesa locale, in particolare dell’arcidiocesi di Juba dalla quale la radio dipende.
“Le chiavi della sede sono state restituite l’11 settembre – riferiscono le fonti – ma le trasmissioni non sono ancora riprese”.
Radio Bakhita è la principale delle emittenti di una rete nazionale voluta e sostenuta dalla Chiesa locale e dai missionari comboniani.
La chiusura era stata disposta il 16 agosto, a seguito di un servizio nel quale erano rilanciate dichiarazioni di comandanti dei ribelli in lotta dal dicembre scorso con le forze fedeli al presidente Salva Kiir.
Per la diffusione della notizia era finito in manette ed era rimasto diversi giorni in carcere il redattore Ocen David Nicholas.
In Sud Sudan dei rapporti tra diritto all’informazione e potere si è tornato a parlare in questi giorni anche a seguito della promulgazione della legge sui media, la prima a entrare in vigore dopo l’indipendenza da Khartoum proclamata nel 2011.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
Inviato il 20 settembre a 14:16
Leggere e riflettere...quanta difficoltà per costruire un processo politico autenticamente democratico !!!!