E’ un’autentica benedizione del cielo- precisa monsignor Dominic Kimengich, vescovo di Lodwar – perché quello che denominiamo “oro blu”, nelle nostre zone, dove vivono in prevalenza famiglie di pastori itineranti, significa garantire finalmente una certa sedentarietà e, quindi, crescita e benessere alle comunità indigene.
Comunità- continua il vescovo - che non hanno assolutamente nulla e che da sempre menano un’esistenza piuttosto precaria in quanto soggette, per condizioni climatiche e ambientali avverse, a continui spostamenti alla ricerca di pascoli fertili per il proprio bestiame.
Se sarà come rivelano le prospezioni del terreno (si parla al momento di 250 miliardi di metri cubi nel sottosuolo circostante il lago Turkana), si avrà presto in zona un’autonomia per quanto concerne l’utilizzo dell’acqua di almeno 70 anni.
E il suolo pianeggiante permetterà inoltre, ai Turkana, di trasformarsi in apprezzabili agricoltori(se lo vogliono) oltre che allevatori quali sono.
E con buone garanzie di guadagno.
Tutto questo equivale anche a risolvere in contemporanea il problema di un’adeguata alimentazione per tutti, specie per i bambini e per gli anziani, i più bisognosi di cure, assieme a buone garanzie legate alla salute.
Inoltre è noto – ci ricorda il presule, che in questi giorni è a Roma proprio per chiedere aiuti economici allo scopo di finanziare alcuni progetti in corso , che i figli dei pastori Turkana non frequentano la scuola a causa dei ripetuti spostamenti delle famiglie.
Sarebbe l’occasione ghiotta per poter fare scuola e, magari, imparare un mestiere.
Se, come è stato reso noto tempo addietro, nel sottosuolo ci sarebbe anche del petrolio, il popolo dei Turkana avrebbe poi, al presente, un ‘ulteriore marcia in più per lo sviluppo.
Sempre- sottolinea il vescovo – che il petrolio, però, non divenga causa di conflitto e di divisioni tra gli uomini come già accade nel vicino Sudan.
Una compagnia anglo-irlandese, che ha già ottenuto le concessioni per lo sfruttamento di alcuni pozzi di petrolio, pare che stia offrendo lavoro ai giovani del posto in mansioni secondarie come, ad esempio, quelle di fare i guardiani.
Il che significa certamente una paga modestissima, ma che può, comunque, far pensare a quelle che sono le nuove generazioni a un avvenire differente e migliore dell’attuale.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)