La ketamina, una delle droghe allucinogene piu’ ‘in voga’ ora, potrebbe rappresentare il futuro del trattamento della depressione. Lo afferma uno studio pubblicato dalla rivista Science, secondo cui questa molecola, usata come anestetico per i cavalli, in basse dosi fa effetto in poche ore e per diversi giorni grazie al meccanismo con cui interagisce con il cervello. I ricercatori dell’universita’ di Yale hanno somministrato la droga a dei topi con sintomi di depressione, verificandone la scomparsa poche ore dopo l’iniezione. Un’analisi approfondita ha dimostrato che la ketamina riesce velocemente a ristabilire le connessioni cerebrali danneggiate dallo stress: “L’efficacia sta proprio nel modo d’azione – spiega George Aghajanian, uno degli autori – se riusciremo a capirlo bene avremo diversi nuovi modi per combattere gli effetti della depressione sul cervello. Per ora comunque sappiamo che riesce a fare effetto in poche ore e per diversi giorni, anche se servono studi piu’ approfonditi per farne un vero e proprio farmaco”.
da: http://salute.agi.it
Commento del Dott. Zambello
In un articolo apparso sul ”Il Sole 24 Ore ” del 26 agosto, il giornalista sosteneva a proposito di questa notizia sulla Ketamina :” …Nonostante molti studi abbiano dimostrato la scarsa efficacia della sola terapia farmacologica per combattere i disturbi dell’umore, gli americani stanno sempre più abbandonando l’approccio psicoterapeutico in favore delle pillole della felicità. E saranno quindi forse contenti di sapere che presto potrebbe arrivare un farmaco molto più potente di quelli classici: la ketamina, già usata un veterinaria…..”
E’ uno dei segni che questa generazione ha rinunciato alla sua funzione genitoriale. Non siamo più capaci ti sentirci padri, madri dei nostri figli. Non lavoriamo più, come avevano fatto i nostri nonni e genitori, per lasciare una società più libera e più giusta. Loro ci avevano trasmesso la speranza di un futuro infarcito di ideali e regolata da ruoli. Ora, non solo, forse, facciamo fatica a trovare ideali a cui ancorare il futuro dei nostri figli, ma soprattutto, abbiamo rinunciato al ruolo di Padri, illudendoci che diventando loro amici, li avremmo aiutati meglio. Risultato: invece essere loro ad imitarci, siamo noi a farlo, fino a trasformare le droghe in medicine, per avere, come loro, tutto e subito.