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Kigali, il mistero delle puttane strangolate

Creato il 27 novembre 2012 da Dragor

 

 

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   KIGALI, come sanno tutti, è la città più sicura di tutta l’Africa e forse del mondo. Qui potete andare a spasso nel cuore della notte nel quartiere più buio e non vi succede niente. Se vi cade il portafoglio, vi corrono dietro per restituirvelo. Se attraversate sulle strisce, le macchine si fanno tamponare piuttosto che non darvi la precedenza. Se qualcuno vi guarda storto, un poliziotto si avvicina e gli dà due sberle per insegnargli l’educazione.

   SÍ, KIGALI è una città sicura, ma c’è un’eccezione. Se di professione fate la prostituta, la vostra vita non vale un RWF bucato. Infatti un’ombra si aggira per Kigali e uccide le donne che hanno deciso di vendere le proprie grazie per qualche spicciolo. Dal mese di giugno ne ha fatte fuori 18, stracciando il record di Jack lo Squartatore che ne aveva ammazzate solamente 11. Ma invece di sbudellarle come il suo omologo inglese, il nostro Jack le strangola. E’ chiaramente un tipo sensibile che ha orrore del sangue.

   LA POLIZIA è occupatissima a scagionare i colpevoli. Perché dovete sapere che le prigioni del nostro paese sono più accoglienti del Waldorf Astoria. Cosí, quando c’è un crimine, la gente fa la coda per dichiararsi colpevole e la polizia non deve cercare il criminale ma scagionare gli innocenti. Dopo una lunga selezione, la polizia ha ridotto gli aspiranti serial killer a 8. «Ma quando li interroghiamo, non sanno nemmeno indicare i luoghi dove sostengono di avere ucciso le prostitute» dichiara disperato lo spokeperson (niente spokeman, siamo sessualmente corretti) della polizia Theos Badege. «E questo significa che sono innocenti.»

   IL MOVENTE DEL CRIMINE? Forse la vendetta di un cliente derubato o contaminato dall’AIDS. « Ma succede tutti i giorni e finora nessuno ha reagito cosí», osserva Theos Badege. “Qui c’è qualcosa di losco.”  Incredibile, non lo avrebbe capito nemmeno Sherlock Holmes.

   NEL NOSTRO PAESE sono recensite 15.792 prostitute professioniste (delle quali il 51 per cento è sieropositivo) che operano in 752 posti. Sulla pancia dell’ultima vittima, una certa Clementine Uwimbabazi strangolata il 29 agosto nella sua casa di Nyagatovu, quartiere di Kimironko, il serial killer ha inciso con la punta di un coltello il seguente messaggio: «Mi fermeró quando le avró ammazzate tutte.» Coraggio, gliene restano solo 15.774.

Dragor


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