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Krauss lo ammette: “l’universo nato dal nulla” è solo marketing per vendere libri

Creato il 27 giugno 2012 da Uccronline

Krauss lo ammette: “l’universo nato dal nulla” è solo marketing per vendere libriNella foga contro il Creatore, gli ateisti moderni -trovandosi in difficoltà con le argomentazioni filosofiche-, hanno dovuto far ricorso al repertorio scientista dei secoli bui illuministi. Ovviamente però, nonostante si facciano chiamare “new atheist”, sono incappati nelle stesse difficoltà dei loro predecessori: la scienza è uno strumento molto utile ma altrettanto limitato, i suoi risultati per essere scientifici devono risultare falsificabili (“la scienza progredisce funerale dopo funerale”, secondo Max Plank), non è possibile dunque riesumare il culto della Dea ragione (scientifica).

La cosa più interessante, comunque, è osservare come i primi oppositori a questo neo-scientismo ateista siano filosofi e umanisti che non possono certo essere definiti “religiosi”. Parliamo ad esempio di Umberto Eco, il quale ha voluto rispondere alle durissime affermazioni dell’astrofisico Stephen Hawking, contenute nell’ultimo libro “Il grande disegno” (scritto assieme a Leonard Mlodinow), secondo cui «la filosofia è morta, non avendo tenuto il passo degli sviluppi più recenti della scienza, e in particolare della fisica. Così sono stati gli scienziati a raccogliere la fiaccola nella nostra ricerca della conoscenza». Eco ha fatto giustamente notare ai due fisici che «le risposte fondamentali che questo libro propone sono squisitamente filosofiche e se non ci fossero queste risposte filosofiche neppure il fisico potrebbe dire perché conosce e che cosa conosce». Il bravo fisico, ha continuato il semiologo e filosofo italiano, «non può che porsi il problema dei fondamenti filosofici dei propri metodi».

Recentemente è arrivata una risposta anche da Massimo Pigliucci, presidente del Dipartimento di Filosofia del CUNY-Lehman College, articolista di “Skeptical Inquirer” e noto militante laicista, anche se di posizioni aperte. Pigliucci se l’è presa in particolare con Lawrence Krauss, un altro “fisico con un complesso anti-filosofia” secondo le parole del filosofo americano. Anche Krauss -come abbiamo scritto in un precedente articolo- è un sostenitore dell’ultima moda scientista, ovvero l’”Universo nato dal nulla” e ha ribadito questo concetto in una recente intervista su “The Atlantic”. Pigliucci ha risposto a questo articolo, scrivendo: «In questi giorni è molto probabile incontrare fisici come Steven Weinberg o Stephen Hawking, che allegramente respingono la filosofia per motivi sbagliati, e ovviamente per una combinazione di profonda ignoranza e arroganza». Ora è arrivato anche Krauss, continua il filosofo, il quale «è orgoglioso del fatto che Richard Dawkins ha paragonato il suo ultimo libro, “Un universo dal nulla: perché c’è qualcosa piuttosto che niente”, a “L’origine delle Specie” di Darwin, sulla base del fatto che esso rovescia “l’ultima carta vincente del teologo”».

Dawkins andrebbe lasciato «impegnato nella sua stupida sorta di retorica iperbolica», ha sottolineato il filosofo, facendo poi notare che il volume di Krauss è stato “sbattuto a terra” dal filosofo David Albert sul “New York Times”. In seguito a questo articolo dissacratore, il fisico Krauss è arrivato ad insultare Albert definendolo “filosofo idiota”, ma Pigliucci ne ha preso le difese, chiamando Krauss “fisico cretino” e sostenendo che soffre «di una versione intellettuale del complesso di Edipo (si sa, la filosofia è stata la madre della scienza)». Krauss nella sua intervista ha affermato che «la filosofia non ha impatto sulla scienza», ed è dunque inutile. La filosofia “non progredisce”, ha ancora sostenuto. Pigliucci ha risposto che «l’attività della filosofia (la filosofia della scienza, in particolare) non è quella di risolvere problemi scientifici, abbiamo la scienza per questo» e che «il progresso in filosofia non è e non deve essere misurato con gli standard della scienza, proprio come la parola “progresso” deve essere interpretata in qualsiasi campo in base alle problematiche e i metodi di quel campo, non in base ai problemi e ai metodi della scienza (per inciso, come vanno i progressi in quella teoria delle stringhe, Lawrence? Sono passati 25 anni, e ancora nessuna prova empirica…)».

Il filosofo Pigliucci ha poi voluto affrontare la questione centrale, ovvero se l’universo sia nato o meno dal “nulla”, senza intervento esterno. La cosa curiosa, come ha fatto notare il filosofo, è che lo stesso Krauss nella sua intervista per la rivista americana, ha preso le distanze da tale asserzione: «Non credo di aver sostenuto che la fisica ha definitivamente dimostrato come qualcosa che potrebbe venire dal nulla». E allora, si è chiesto Pigliucci, «perché il titolo del libro recita proprio “Un universo nato dal nulla?”». Krauss ha poi rivelato che si tratta solo di questione di marketing: «non mi interessa niente di cosa il “nulla” significa per i filosofi, mi interessa il “nulla” della realtà. E se il “nulla” della realtà è pieno di roba, poi me ne andrò via con questo [...]. Ma, in tutta serietà, non ho mai fatto tale affermazione…se avessi intitolato il libro soltanto come “Un universo meraviglioso”, non molte persone sarebbero state attratte da esso». Tirata d’orecchie obbligatoria, dunque, da parte di Pigliucci: «in tutta serietà, prof. Krauss, dovresti fare tuo il consiglio di essere onesto con i lettori. Rivendicare ciò che si vuole affermare, non quello che si pensa davvero, solo per vendere più copie del tuo libro, è uno specchietto per le allodole con i tuoi lettori».

Dunque lo slogan “l’universo nato dal nulla” (che rischia di fare la fine del leggendario “gene gay” o dell’“anello mancante” in campo biologico) è tutta una trovata pubblicitaria, come fu puro marketing la frase “Non fu Dio a creare l’universo” che nel settembre 2010 accompagnò sui media la pubblicazione dell’ultimo libro di Stephen Hawking, scatenando la reazione (negativa) di gran parte della comunità scientifica, filosofica e teologica.


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