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Krzysztof Urbański e la RSO Stuttgart des SWR

Creato il 29 giugno 2014 da Gianguido Mussomeli @mozart200657
Foto ©Joanna Urbańska

Foto ©Joanna Urbańska

Un altro giovane e talentoso direttore sul podio della Radio-Sinfonieorchester Stuttgart des SWR, per il nono concerto della stagione in abbonamento. Dopo il fulminante debutto di Cornelius Meister il mese scorso, in questa occasione abbiamo ascoltato il trentaduenne polacco Krzysztof Urbański, da tre anni Music Director della Indianapolis Symphony Orchestra e che in questa stagione ha riscosso una serie di significativi successi nei suoi concerti di esordio con orchestre di altissimo rango come la Philharmonia Orchestra, i Münchner Philharmoniker e i Berliner Philharmoniker e la Chicago Symphony Orchestra. Nato a Pabianice nel 1982, Urbański  ha studiato alla Uniwersytet Muzyczny Fryderyka Chopina di Warszaw e a soli venticinque anni ha ottenuto il primo premio al Concorso di Interpretazione del Pražské jaro Festival. Dopo aver lavorato come assistente di Antoni Wit alla Filarmonica di Warszaw, il giovane direttore polacco ha iniziato una brillantissima carriera internazionale che in pochi anni lo ha portato sul podio di quasi tutte le maggiori orchestre del mondo. Qui a Stuttgart, Urbański tornava per la terza volta, dopo i grandi successi ottenuti nel 2009 e nel 2011. Avevo già ascoltato il suo concerto di due anni fa con la RSO des SWR e questa serata mi ha confermato che ci troviamo di fronte a uno dei grandi talenti emergenti della direzione d’ orchestra. Misurato ed elegante nel gesto, Krzystof Urbański possiede una tecnica solida e una capacità comunicativa davvero di primissimo livello. Dal punto di vista interpretativo, colpiscono l’ accuratezza della dinamica e il perfetto controllo delle sonorità, oltre all’ equilibrio e all’ eleganza del fraseggio. Senza dubbio, si tratta di un direttore che possiede tutte le qualità per ambire a una carriera di primissimo piano, come è stato sottolineato anche nelle recensioni dei suoi debutti a Chicago e a Berlino.

Anche in questa occasione, come tre anni fa, Urbański ha scelto un programma composto per due terzi di brani slavi, iniziando con un omaggio a Wojciech Kilar, compositore polacco scomparso nel dicembre 2013 e conosciuto a livello internazionale soprattutto come autore della colonna sonora di celebri film come Bram Stoker’s Dracula di Francis Ford Coppola e The Pianist di Roman Polanski. Nella serata alla Liederhalle abbiamo ascoltato un suo lavoro del 1974, il poema sinfonico Krzesany, basato su motivi di melodie popolari polacche e che nella produzione di Kilar rappresenta una sorta di ritorno alla grande tradizione sinfonica, dopo le esperienze sperimantali della sua attività precedente. Una partitura di ampio respiro, strumentata in maniera ricca e affascinante, che culmina in una sorta di danza parossistica sottolineata da un nutrito organico di strumenti a percussione. Urbański ne ha dato una lettura magnifica per rigore stilistico ed eloquenza espressiva, con un fraseggio ampio ed epico e una perfetta sottolineatura delle complesse scansioni ritmiche. Per rinforzare l’ organico delle percussioni nel finale, il giovane direttore polacco ha voluto invitare a prendere parte all’ esecuzione gli allievi di due classi dell’ Hegel-Gymnasium di Stuttgart, che avevano preso parte a uno dei corsi di guida all’ ascolto che gli orchestrali della RSO des SWR tengono regolarmente nelle scuole. Visto che si parla spesso del modo di avvicinare i ragazzi all’ ascolto della musica sinfonica, si tratta di una iniziativa sicuramente lodevole.

La prima parte del programma era completata dal concerto per tromba e orchestra Aerial, del compositore austriaco HK Gruber. Si tratta di una partitura ispirata alla poesia “Done with the compass – Done with the chart” di Emily Dickinson, composta nel 1999 su commissione dei BBC Proms e dedicata al solista svedese Håkan Hardenberger, che l’ ha eseguita per la prima volta alla Royal Albert Hall sotto la direzione di Neeme Jarvi ed è stato invitato a interpretarla anche in questa occasione. Viennese di nascita, allievo di Erwin Ratz e di Gottfried von Einem, HK Gruber è conosciuto a livello internazionale soprattutto per la sua lunga collaborazione con Friedrich Cerha, di cui è diventato il successore alla guida dell’ Ensemble “die reihe”. Per quanto riguarda Aerial, si tratta di una composizione estremamente virtuosistica, nella quale il solista deve alternare due tipi di tromba e in alcuni passi anche il Kuhhorn. Un lavoro estremamente spettacolare nella parte solistica, che Hardenberger ha eseguito con una sicurezza tecnica e una purezza di intonazione assolutamente all’ altezza della sua fama di grande virtuoso della tromba, magnificamente sostenuto da una parte orchestrale realizzata da Urbański in maniera impeccabile.

Nella seconda parte, il giovane direttore polacco ha presentato la Sinfonia N. 9 “Dal nuovo mondo” di Antonín Dvořák, una delle partiture più amate dai melomani di tutto il mondo. Krzysztof Urbański ne ha dato un’ interpretazione di grande raffinatezza, impostata su tempi abbastanza rilassati e su una varietà dinamica cesellata con grande scrupolo. Molto belli, in particolare, gli splendidi colori strumentali del secondo movimento e il respiro drammatico che il giovane direttore ha saputo conferire al Finale, condotto con un crescendo drammatico calcolato con grande attenzione e sagacia. Splendida la prova della RSO des SWR, che ha risposto perfettamente alle sollecitazioni del podio suonando con una precisione assoluta e una bellezza di suono, come sempre, da grande complesso. Dopo questa serata, resta solo da valutare il comportamento di Urbański quando si troverà ad affrontare il grande repertorio sinfonico romantico, ossia i lavori di Beethoven, Brahms, Schubert o Bruckner. Per il resto, ribadisco che si tratta di un direttore dal talento indiscutibile, sicuramente uno dei migliori giovani da me ascoltati negli ultimi anni.



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