Quando mi hanno chiesto di provare questi smalti Kure Bazaar ho accettato volentieri. L'idea di spalmarmi sulle unghie prodotti naturali a base di polpa di legno, cotone, mais, patate e grano mi incuriosiva parecchio. Il più era capire se questa formula ecologica, senza toluene o synthetic camphor né formaldeide o dibutyl phthalate, rispecchiasse in effetti il mio desiderio di tenuta e brillantezza. Ebbene vi devo dire che sono fantastici, si asciugano in fretta e durano a lungo. L'idea di realizzare questi smalti di origine naturale, prodotti a Chartres vicino a Parigi, è venuta ad una top model, Kartika Luyet, la quale si è avvalsa del supporto professionale di Christian David, nail artist del brand, per trovare la formula giusta. Io ho scelto due colori, l'oro e il blu. Quest'ultimo, in particolare è il mio colore preferito. Quello delle porcellane giapponesi per intenderci. E infatti le due boccettine sono proprio appoggiate sopra un catalogo Electa dal titolo Jiki, nome di una bellissima esposizione che si tenne a Faenza nel 2004. Ho una passione per la porcellana IMARI, prodotta nelle fornaci di Arita a partire dal 1610. Amo i soggetti decorati, per lo più legati alla natura, che richiamano i motivi tipici delle ceramiche cinesi Ming alle quali in realtà si ispirano. Ma soprattutto mi perdo nei colori e dentro quelle splendide pennellate sottili e decise di blu cobalto sottovetrina. Per poi scoppiare in un tripudio di rossi, porpora e verde smeraldo.




