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“Ok now you are a fine italian rugby gentleman” dice il capoccia dello stand dando gli ultimi ritocchi alla cravatta.
“Yes I can see that…”
“Ok now you and you friends keep going around playing and talking with people, the important thing is that people notices you“
“Ah non ti preoccupare le risate isteriche attirano sempre un sacco di gente”
“What?
“I mean, sure!”
Fino a qualche giorno fa pensavo che il mondo della moda fosse composto solo da persone vuote come fusti di birra dopo l’Oktoberfest, gente priva di veri problemi e della benché minima formazione di qualunque tipo, che si era trovata con molti soldi e molto tempo a disposizione e aveva pensato bene di autoproclamarsi esperta di come si sarebbe dovuta vestire la gente.
Quanto mi sbagliavo.
La verità è che son tutte persone che si sono ritrovate per necessità un lavoro che comporta spesso il vestirsi con abiti che sono la trasposizione in stoffa della sindrome di Tourette, anfibi slacciati e sporchi di fango accostati a pantaloni di latex viola, giacche di paillette su pantaloncini di velluto, reggiseni indossati sopra salopette di jeans che finiscono in scarpe fatte di graffette da disegno, oppure stili alla “non me ne frega un cazzo della vostra moda di merda” che costringono il poveraccio di turno a vestire come un Gesù Cristo escursionista con camicione grunge, pantaloni da carrista russo con le macchie d’unto e sandalo alla francescana.
E’ un mondo che vive sul filo del rasoio, nel continuo terrore che qualcuno si metta in piedi su una scatola di frutta e urli “MA COME CAZZO ANDIAMO IN GIRO???”
Reprimere il senso del ridicolo, soffocare le risate, uscire ogni giorno di casa come se fosse l’ultimo di carnevale, crederci, parlarne come fosse una cosa seria, son tutte cose che richiedono anni e anni di addestramento durissimo ( anche se ho scoperto che ci sono tribù di stilisti che rimuovono il senso della vergogna piantando il tacco di una Manolo Blahnik nell’amigdala, certo dopo il soggetto tende a sbavare quando è soprappensiero e non sa più distinguere uno spettacolo del Bagaglino da uno di George Carlin, ma son dettagli), ovviamente ricompensato da una barca di soldi, un po’ come fare il medico, anni di sacrifici per un ricco conto in banca. Da fuori sembra tutto rum & cocaina ma, credetemi, per andare in giro otto ore sotto il sole come un questa:
Ammirate "la giacchetta" in tutta la sua gloria
una giacchetta di felpa di due taglie più piccola con un bottone che rischia di trasformarsi in una railgun ad ogni respiro, e non trasformarsi in cocktail di sudore e ridicolo, ci vuole tutta la forza di volontà del mondo (oppure in 4 giorni vi danno più soldi di un operaio della Fiat), devi esagerare, portarla come se fosse normale vestirsi come il protagonista del remake di “Big” e guardare con disprezzo tutti quelli che esprimono un parere che non sia un complimento.
E proprio non capisco come mai non me l’abbiano regalata alla fine della fiera, non penseranno mica di venderne qualcuna?
Quindi, una volta messo a tacere il senso del ridicolo, tutto è andato via per il meglio, il segreto di queste manifestazioni è individuare subito gli stand migliori per sopravvivere col minimo sforzo. Quindi la mattina ti vai a prendere il cornetto caldo mentre leggi il giornale allo stand della Gazzetta, nel pomeriggio scrocchi granite al tamarindo da quello di Joe Rivetto, ti riposi un attimo in quei divanetti al fresco dove non passa nessuno del tuo stand, corrompi la tua standista che sta col tizio che lavora alla Guru perché ti faccia entrare a mangiare il sushi e in un batter d’occhio è già l’ora di tornare tra la gente vestita normalmente.
E questo è quanto ho da dire sull’argomento, perché aldilà dei vestiti, del gergo ridicolo e dei culi inguainati negli short, la gente che bazzica questi posti è esattamente noiosa, divertente, simpatica e ridicola come tutto il resto della marmaglia che si muove sulla terra, a passeggiarci nel mezzo otto ore succedono meno cose che stando otto ore alla finestra.
A parte una signora che ha scambiato una mini palla da rugby per una palla da baseball, quella era veramente stupida.
O non ho capito un cazzo io e lei ha inventato lo sport del futuro?