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L’Agone #92 – Croce

Creato il 24 gennaio 2011 da Oblioilblog @oblioilblog

L’Agone #92 – Croce

Con buona pace per i fans dello stato laico, oggi tutta la scena politica era in attesa delle parole del cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei.

Nonostante il mio personale scetticismo, il discorso di sua eminenza ha dato uno spaccato preciso dell’opinione pubblica italiana, di quello che si sente camminando per le strade.

Nubi ancora una volta preoccupanti si addensano sul nostro Paese.

Si moltiplicano notizie che riferiscono di comportamenti contrari al pubblico decoro e si esibiscono squarci di stili non compatibili con la sobrietà e la correttezza, mentre qualcuno si chiede a che cosa sia dovuta l’ingente mole di strumenti di indagine. In tale modo, passando da una situazione abnorme all’altra, è l’equilibrio generale che ne risente in maniera progressiva, nonché l’immagine generale del Paese.

La collettività guarda sgomenta gli attori della scena pubblica e respira un evidente disagio morale.

Al di là del resto dell’orazione, impregnata di moralismo clericale, è proprio questo passaggio che centra il punto.

Si è smarrito il senso della misura. O Berlusconi è colpevole a prescindere, oppure è tutto un complotto dei magistrati. O Berlusconi è un porco, o i magistrati sono dei fanatici. O si è supporters del premier, o lo si disprezza.

Questo clima, che è stato alimentato da ambo le parti, ha provocato una pericolosa polarizzazione, e quindi cristallizzazione, del popolo italiano. Una coscienza nazionale che non potrà mai progredire finché non si sdoganerà dalla politica del pro e dell’anti. Mai. (E lo dico da fiero appartenente di una delle due fazioni)

Va registrato oggi anche l’estremo tentativo di cerchiobottismo da parte di Casini. Dalle colonne de La Stampa, il leader centrista si dice convinto che all’interno del PDL ci siano personalità autorevoli che potrebbero guidare un governo senza, ma non contro Berlusconi. Il Cavaliere potrebbe così difendere la propria immagine, pur rimanendo un capobranco liberale.

Si stenta a trattenere le risate di fronte ad un’ipotesi del genere. Perché basta essere un attimo accorti per capire che il PDL è un carrozzone vuoto concentrato intorno al carisma di Berlusconi. Togliere il faccione incipriato del premier dai manifesti azzurri sarebbe come togliere il motore ad un’auto.

Ma ovviamente bisogna guardare oltre l’abboccamento lanciato da Casini che possiamo immaginare sprovveduto, ma non fino al punto di credere possibile un PDL deberlusconizzato. Il democristiano guarda ai pidiellini scontenti, magari a qualche nome pesante.

Magari a un vecchio commercialista, molto simpatico alla Lega ma allo stesso molto apprezzato in Vaticano, molto simile alla versione anziana di Harry Potter.

Non si sa mai, il terreno per nuove convergenze c’è sempre.


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