Le persone tendono comunemente a pensare all’alcool come disinibitore sociale, ma i suoi affetti possono essere davvero molto variabili. A volte l’acool può renderci particolarmente chiassosi e darci una sensazione di invincibilità, a volte ci rende silenziosi e contemplativi, altre tristi e depressi (soprattutto la mattina dopo) ed altre ancora può generare un miscuglio indefinito di tutte queste sensazioni ed emozioni.
Allo stesso modo gli psicologi hanno scoperto che può anche avere ogni sorta di effetto anti-intuitivo; alcuni studi hanno addirittura scoperto che dopo una bevuta (o più di una) le persone possono anche diventare meno aggressive e meno propense ad impegnarsi in rapporti sessuali rischiosi. Come facciamo quindi a comprendere e spiegare questa moltitudine di effetti che ne possono derivare?
INFLUENZE COGNITIVE
La ricerca psicologica ci dice che parte della variabilità degli effetti dell’alcool è legata ad aspetti culturali ed a differenze individuali. Ci sono ubriaconi violeni, depressi, assonnati, ubriachi d’amore etc..
Ogni persona quando beve, e non si ferma al primo/secondo drink, ha determiante aspettative su come l’alcool agirà sul suo stato di coscienza… e così fa! Questo è stato ben dimostrato da uno studio (Assefi e Garry, 2003) in cui è stata distribuita ai partecipanti una bevanda gassata contenente vodka, o almeno questo era ciò che credevano i soggetti. Dopo poco tempo i partecipanti hanno iniziato a manifestare comportamenti da ubriachi, come aggressività, ego gonfiato e così via… pur avendo bevuto solamente acqua tonica!
I problema è che un ruolo sostanziale lo giocano le aspettative… ma se la cultura e le differenze individuali spiegano gran parte degli effetti psicologici dell’alcool, perchè bevendo siamo in grado di sperimentare le più sfariate esperienze?
Gli effetti dell’alcool dipendo chiaramente anche dalla “situazione” in cui beviamo, ma quali sono le caratteristiche che portano i nostri sentimenti ed emozioni in una direzione piuttosto che in un’altra, facendoci sentire a volte depressi ed atlre estroversi?
MIOPIA ALCOLICA
Secondo una quantità di dati sempre crescenti, raccoli negli ultimi tre decenni, il comportamento da Jekyll and Mister Hyde che le persone possono mettere in atto bevendo può essere compreso tramite una semplice idea, che ha alcune conseguenze interessanti.
Il modello di Miopia Alcolica sostiene che bere rende il nostro sistema attenzionale miope… e più si beve più miope diventa. Più le dosi di alcool nell’organismo aumentano più il nostro crevello ha difficoltà nell’elaborare gli stimoli periferici, focalizzando la sua attenzione solo su ciò che è esattamente al centro del nostro campo visivo. E’ questo labile equilibrio dell’attenzione tra ciò che è esattamente davanti a noi e ciò che si trova nel nostro campo visivo periferico che determina l’effetto che l’alcool avrà nelle diverse situazioni.
Di seguito sono riportati alcuni effetti che chi beve (o comunque ha provato) riconoscerà immediatamente:
- un impulso all’ego: quando si beve, spesso si sta meglio con se stessi. Questo è dovuto al fatto che la miopia attentiva causata dall’alcool rende le nostre “mancanze” meno significative, facendoci sentire più vicino ai nostri ideali. Questo è uno dei motivi principali dell’attrattività dell’alcool e dell’auto-realizzazione in bottiglia;
- preoccupazioni reali possono peggiorare: dopo una brutta giornata, sederci davanti ad un drink potrebbe peggiorare il nostro stato d’animo, poichè l’attenuazione/eliminazione degli stimoli periferici causati dalla miopia alcolica mette in risalto ciò che è davanti a noi, in questo caso i nostri problemi;
- il piacere in questo momento: il rovescio della medaglia, di questo calo attenzionale, è che se bevendo facciamo qualcosa di divertente troviamo più facile eliminare dubbi o preoccupazioni fastidiose che gironzolano nella nostra testa;
- stare sul pezzo: è possibile che in alcuni tipi di compiti l’alcool possa migliorare le prestazioni, facendo scivolare via le nostre insicurezze. Forse è per questo motivo che molti scrittori scrivono con accanto un bicchiere di whisky o che molti ragazzi aspettano di aver bevuto qualche bicchiere prima di avvicinare una donzella.
PIU’ DI UNA SEMPLICE DISINIBIZIONE
L’effetto dell’alcool sulla mente umana è molto di più di una semplice disinibizione. Questo è supportato da diversi studi che mostrano come, quando gli stimoli ambientali sono manipolati, l’acool può avere un effetto contro-intuitivo. Di seguiro 3 studi a riguardo:
- l’acool può abbassare i livelli di aggressività: i partecipanti sono stati invitati a somministrare scariche elettriche ad un “avversario” fittizio (Giancola e Corman, 2007). Coloro che erano ubriachi e moderatamente distratti dal compito si sono mostrati meno aggressivi rispetto a coloro che non avevano bevuto. In alcune circosatnze, quindi, l’acool può rendere le persone meno aggressive;
- l’alcool può ridurre i comportamenti sessuali a rischio: MacDonald et al (2000) hanno chiesto alle persone in un locale notturno se si sarebbero impegante in rapporti sessuali non protetti. Successivamente hanno applicato un messaggio sulla mano dei partecipanti: L’AIDS UCCIDE! Avete indovinato.. dopo questa “manovra” i soggetti ubriachi si sono dimostrati i meno propensi;
- l’alcool può aumentare l’ansia nel sostenere un discorso importante: Steele e Giuseppe (1988) hanno dimostrato, nella loro ricerca, che i soggetti ubriachi erano significativamente più nervosi, nel tenere un discorso davanti ad un pubblico, rispetto ai soggetti sobri. Questo èi n completo disaccordo con il senso comune!
Concludendo, gli effetti dell’alcool dipendono da come la nostra mente interagisce con la situazione/contesto al quale siamo esposti ed al grado della nostra Miopia Attenzionale.
Questo modello sicuramente non spiega tutto, ma è innegabile che fornisce un metodo intuitivo e facilmente comprensibile degli effetti che l’acool può generare, nel bene e nel male.
La prossima volta che bevi un drink, prova a pensare a come la tua capacità attentiva si sta modificando.. e ti accorgerai che il metodo della Miopia Attenzionale ha ragione!
Bibliografia
- Fonte: PsyBlog