L’Enel Brindisi ultima in classifica e con una squadra non più nelle mani dello sceriffo Perdichizzi aveva bisogno di una scossa. E il terremoto è arrivato: il suo nome è Luca Bechi.
Il giovane allenatore livornese ha un pedigree di tutto rispetto: partito dalle giovanili della sua città dove ha accudito giocatori come Massimo Bulleri e Jacopo Giacchetti, ha avuto la tenacia di avere un guru come Alessandro Ramagli che gli promise di portarlo con lui se fosse diventato capo allenatore. E fu di parola. Un’amicizia e una collaborazione che durò ben cinque stagioni con i colori biancorossi biellesi. Nel 2006 la svolta: da assistente a head coach, quando dimostra subito le sue qualità portando la Pallacanestro Biella ad un incredibile sesto posto in classifica e ai quarti di finali contro la Virtus Bologna (persi alla quinta partita).
Un allenatore giovane sfrontato che non ha paura di usare la zona, le zone miste ed il pressing. Da buon toscano è un personaggio carismatico, che vuole valorizzare i suoi giocatori concedendo la massima fiducia come ha già dimostrato con Pietro Aradori e Massimo Chessa.
Un aneddoto curioso di questo “players coach” è la sua serie playoff contro Bologna, quando portò qualche minuto prima della partita la sua Angelico negli spogliatoi del Futurshow Station. Lì fece vedere il discorso di Al Pacino in “Ogni Maledetta Domenica”. Rientrati in campo i suoi giocatori vinsero la partita.
Ora l’impresa più difficile: risollevare l’Enel dai piani bassi della classifica. Per adesso la Mission Impossible sta procedendo bene con Brindisi che ha vinto tre delle quattro partite con coach Bechi, perdendo solo a Treviso l’impronta dello stile Bechi si vede e come. Ieri l’ennesima conferma di essere sulla strada giusta con la prima vittoria esterna del campionato dei Pugliesi che hanno espugnato il PalaDelMauro di Avellino con un incredibile finale di gara segnato dai canestri vincenti di Roberson e Dixon negli ultimissimi secondi.
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