+Apartheid+
Panca a colori per europei caucasici e panca in bianco e nero,per neri.
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Sud Africa anni ’75…
Quantunque non abbia mai visto un animale feroce,né la savana,devo confessare che sono andato anch’io in Sud Africa per lavoro,un cinque,sei volte,dividendomi tra Johannesburg,Durban e Cape Town.Erano i tempi in cui l’Alfa Romeo dell’IRI assemblava la Giulia berlina a East London,era una vettura di successo,e se ne vedevano parecchie in giro,tutte con guida a destra,come si usava nelle ex colonie britanniche.
In più avevo come agente un simpatico coetaneo,il cui nonno era immigrato a Johannesburg con la famiglia,dalla Germania,erano cittadini anche loro con passaporto europeo,e la pensione infatti son poi tornati tutti a viverla in Europa.
Non posso dirvi nulla,di quando ci fu il cambio di regime,e lo sciagurato sistema dell’Apartheid venne abolito.
La mia è infatti una piccola testimonianza di quando secondo il colore della pelle,facevi una fila,piuttosto che non un’altra. Iniziando dalla dogana in aeroporto,e dalla toilette,se dovevi cambiare l’acqua al passerotto.
Whites only,oppure white’s only,infine white only…solo..per bianchi..
Questo era il segnale del benvenuto per chiunque fosse europeo caucasico,e guai a sbagliarti di gabinetto,di bus,di panchina,di coda e di tutto quello che ne veniva appresso.
Ti avrebbero redarguito o multato.Non potevi fare il moralista a chi alle 24,00 in punto, del sabato sera,ti ricordava che iniziava la domenica,giorno del Signore,e tirava giù la serranda del bar in discoteca,per cui se restavi a ballare,dovevi farti una scorta a tempo debito.
Continuo la mia inchiesta sui treni e leggendo vari forums pubblicati resto allibito di come vengano trattate le toilettes dai passeggeri che le rendono inservibili, in ogni ordine di classe, per l’utilizzatore.. successivo.Non dico stupito,in quanto le ho viste anch’io con i miei occhi.
I passeggeri si lamentano,scrivono alla rete,ma nessuno sembra che ci possa metter mano.
Vedete,sulla direttrice Torino-Milano dei miei tempi ad esempio,salendo a Vercelli c’erano parecchi studenti e pochissimi lavoratori,pendolari.In entrambe le direzioni.La popolazione di Vercelli è scesa di migliaia di unità,ma la stazione ha avuto al contrario un incremento di lavoro,viaggiano in un sacco di persone impiegate fuori, cui si aggiungono molti più studenti.
Le zecche esistono perché c’è cibo da fare indigestione,in più son tutti mezzi in piedi e quando ne sentono le punzecchiature è tardi ormai. In una carrozza dovrebbero esserci forse due toilettes,ma non dimenticate che i vecchi scompartimenti di una volta erano da sei,ed ora son da otto,per cui ci sono più persone che usufruiscono del servizio,e non sono affatto certo delle due toilettes per carrozza..forse era già una..ma erano sfruttabili.
In breve le carrozze sono progettate in funzione del traffico attuale,ma non stupitevi se non tutto non funziona o funziona male,in guerra,la ultima, abbiamo fatto anche di peggio,dando all’aereonautica un aereo,il Breda 88,che quando era armato,non era più in grado di manovrare in cielo.
Non fu mai utilizzato in servizio bellico.
Questo è l’essere naif nell’affrontare i problemi che via via si presentano e chi se la prende fa male.Infatti l’Italia marcia così,da altre parti dovreste invece dirmelo voi ora,io non mi sposto in treno da parecchio.
Può essere che il Breda non volasse quando era appesantito dalle armi a bordo perché ci avessero già fatto la solita cresta,dandogli il via libera chiudendo ambo gli occhi,e sugli elettrotreni,idem.
Se uno vuole la busta,l’altro la tangente,alla fine,dopo aver pagato a destra e manca,tutto fa sì che per costruire l’aereo si deve risparmiare.Idem per i treni,una stecca all’ uno,e all’altro,le devi detrarre dalle infrastrutture previste e destinate al treno.
Risparmi sul numero dei cessi,per esempio.E sulle cooperative per le pulizie ci mangiano indirettamente sopra tutti.Se trovano un duro, vanno dal suo concorrente.
Ora,è un fatto che l’Europa di oggi non è più l’Europa nella quale siamo cresciuti noi ultra sessantenni,né i nostri genitori.
Da un lato diciamo per fortuna..e dall’altro non possiamo esimerci dal dire..per i gabinetti dei treni..per sfortuna.
Una volta c’erano tre classi,e feci in tempo a viaggiare molto in terza,ma di cessi come appare visibile oggidì,non ne ho il ricordo.In più,non ti passava per il cervello di salire di classe,utilizzando i cessi della seconda o della prima classe
Ti auto-regolamentavi.Inoltre il controllore era un’autorità e faceva paura.Oggi si picchiano anche le forze dell’ordine perché nessuno fa paura,e poi,ci scappa il morto.
Sul gabinetto,potrei fare un excursus a tema,non gradevole senz’altro,ma pratico.
Da studenti i gabinetti maschili in giro,fuori di casa,nei locali pubblici,erano perlopiù come si dice..alla turca.
Per uno non abituato,era uno sforzo di concentrazione,la posizione stessa si prestava poco,ma era d’uso comune forse,essendo frequentati da molti.
Dovetti iniziare la mia scomoda ed antipatica trafila,iniziando dal collegio,sulla cui pulizia,nulla da eccepire.
Noi ragazzi si usciva di camerata alle 7,30 del mattino e nessuno poteva rientrarci prima della notte.
C’era personale disponibile per tenere il decoro degli ambienti consono a quanto si pagava.
Poi anni dopo feci il militare di leva,e vi dirò che caserma vecchia come nuova,il numero dei gabinetti turchi non era proporzionato al numero di noi soldati,di provenienza o cittadina o montanara o campagnola,studiati e non studiati, dal resto del Piemonte e la Liguria.
Confermo che la pulizia faceva decisamente schifo dopo un certo numero di utenti,e quando ero con la pompa dell’acqua in mano e di ramazza,facevo del mio meglio per tenere su l’ambiente.
Ora non c’erano immigrati tra di noi,eravamo tutti baldanzosi giovani nordisti,con la puzza..scusate..sotto il naso.
Quindi ne deduco che dipendesse da come erano abituati a casa loro o come considerassero le necessità altrui.. nella stessa posizione.
In definitiva,potevi sempre attaccarti al tubo di gomma di acqua corrente come si usano negli orti.
Cosa mi rispondereste dunque per la questione treni..di fare uguale..a secchi d’acqua..o di avere a bordo oltre al controllore,i poliziotti..anche qualche..pulisci-cessi disponibile.. ?
Viaggiano anche i neonati in treno,o bambini piccoli..ed i disagi li pagano i più deboli.
O in ultima mi dite che forse sono i nigeriani che viaggiano di notte che non sanno usare i cessi..?
Io non credo neppure a ciò,potrebbe essere che a casa loro siano abituati alla turca e noi gli offriamo il cosiddetto water,che vi va bene a casa vostra dove vi sedete solo voi e familiari,ma che in giro non è altrettanto ben curato.
E sia uomini sia donne,non gradiscono appoggiare il posteriore dove si è seduto uno o una sporcaccione/a.
Se qualche testa fina si mettesse d’impegno quando progetta il cesso di un treno,studiando cosa succede per il mondo,ne verrebbe sicuramente a capo,ne presenterò un forum svizzero,che spiega come anche sulle preziose Ferrovie Svizzere (FFS) dicono gli utenti che la pulizia non è più quella della Svezia o la Norvegia, e che zecche e pulci,infestano ormai le carrozze di ogni dove.
I problemi si risolvono o facendo delle prove con esperimenti,in modo da dare al progettista dei numeri statistici che lo confortino nel disegnare anche una tazza del gabinetto, ma soprattutto ricordando che la buona educazione si comincia a studiare a casa propria,sia seduti a tavola come seduti sul cesso,e se sarà più difficile per uno straniero imparare a mangiare gli spaghetti solo con la forchetta,non è detto che al momento di espellerli sia invece… un porcello.. come insinuano..coloro che forse son porcelli più di loro…
Anche sui treni speciali se guardate allo spazio necessario per i bagagli ingombranti,..vedete che fan che fare …come se in uno scompartimento si sedessero poche persone, perché si deve fare funzionare l’aereodinamica.. più che non la comodità dei viaggiatori.
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