Pubblicato il 29 giugno 2012 con Nessun Commento
“Non sono mai soddisfatto: quando una ragazza mi piace, voglio innamorarmene; quando ne sono innamorato, voglio baciarla; quando l’ho baciata, voglio andarci a letto; quando ci sono andato a letto, voglio vivere con lei in un appartamento ammobiliato; quando vivo con lei in un appartamento ammobiliato, voglio sposarla; quando l’ho sposata, incontro un’altra ragazza che mi piace”.
Questo è l’amore (ne siamo proprio certi?) secondo Fredéric Beigbeder autore del libro “L’amour dure trois ans“ (“L’amore dura tre anni”- pubblicato in Italia da Feltrinelli) e regista esordiente dell’omonimo film uscito in Francia il 18 gennaio scorso e in uscita nelle sale italiane il prossimo 27 giugno 2012 (distribuito da Moviemax).
Frédéric Beigbeder ha scelto di riprendere le scene con una semplice Canon 5D e ha affidato la fotografia della pellicola a Yves Cape e le musiche a Michel Legrand.
Tutto ruota attorno alla complicata esistenza di Marc Marronier (Gaspard Proust), critico letterario di giorno e cronista mondano di sera con una visione piuttosto disincantata dell’amore: sostanzialmente, Marc non ha mai accettato che la sua ex moglie Anne (Elisa Sednaoui) lo abbia scaricato per un altro.
Marc è talmente egocentrico dal volere ergere la sua esperienza a “regola” valida per tutti. Per questa ragione, in un vero e proprio manuale, teorizza l’amore a scadenza: tre anni; tanto può durare l’amore perché tanto è durato il suo matrimonio.
Ma, come spesso accade, il destino scardina i piani e mentre Marc teorizza l’antiamore, appare all’orizzonte la bella Alice (Louise Bourgoin), della quale è impossibile non innamorarsi e non sperare che sia “per sempre”.
Il film indaga con leggerezza mista a cinismo le tante contraddizioni che permeano i legami affettivi.
“Amore”, “sesso”, “innamoramento”, “affetto”, “amicizia”: sentimenti che fanno parte della nostra vita intricata e che devono trovare una reciproca soddisfazione con altre parole cardine dell’esistenza quali “dovere”, “lavoro”, “famiglia”, “impegno”…
Ognuno di noi è naturalmente indotto a riflettere su come trovare la strada per il proprio personale equilibrio, ammesso che sia possibile raggiungerlo.
“L’amore dura tre anni” è stato il primo titolo proposto in anteprima al 58° TaorminaFilmFest, diretto da Mario Sesti, in programma dal 22 al 28 giugno nella cittadina siciliana.
Anche il prestigioso Festival siciliano si è interrogato sulle difficoltà dei sentimenti, che a quanto pare rimangono ancora il grande cruccio degli esseri umani, come ha annunciato lo stesso Mario Sesti:
“Il Festival di Taormina proporrà diversi film che, da tutte le parti del mondo, sembrano interrogarsi su questo mistero: perché sesso e sentimenti spesso somigliano a due sistemi operativi che non riescono a dialogare tra di loro? La commedia di oggi è il linguaggio cinematografico più competente, ricco, rivelatore e divertente per esplorare le imprevedibili peripezie in cui i nostri desideri e le nostre passioni ci trascinano. Non credo ci sia nessuno che non sappia quanto possa essere seria una cosa così divertente”.
“L’amore dura tre anni” rivela il gusto ora amaro, ora svagato dell’amore che avviluppa la vita di tutti noi. Vi sfidiamo a non sentirvi coinvolti dall’argomento.
“L’amore dura tre anni” vi dà appuntamento al cinema a partire dal 27 giugno.
di Angela Laurino