Quando Virgilio
scriveva “Omnia vincit amor”, l’amore
vince su tutto, probabilmente si riferiva alle difficoltà che due innamorati,
se vogliono, possono superare restando insieme. Un po’ come avevano tentato di
fare Romeo e Giulietta, che nella morte hanno trovato l’eternità, Jack e Rose a
bordo del Titanic o Albano e Romina Power. Che sia letteratura, cinema o vita
vera qualche volta l’amore, anche quello più inossidabile, può finire. Ed è in
quel momento allora che si ha bisogno di circondarsi degli amici di sempre,
quelli che gioiscono per noi, quelli che sanno sopportarci e, soprattutto,
sopportarci nei momenti no. Ma cosa succede se per quell’amore che ci ha
monopolizzato la vita ci dimentichiamo degli amici?
La storia è quella delle più comuni. Due
amici per la pelle, inseparabili complici di vita, si perdono all’arrivo di una
lei troppo altezzosa e autoritaria in cerca di attenzioni.
Diminuiscono le uscite, diminuisce il tempo
da passare insieme, le vacanze, i progetti, diminuiscono persino telefonate e
messaggi. Qualcuno dirà che è normale: l’innamoramento, la frenesia di passare
più tempo con la persona amata, quell’energia mentale che inevitabilmente si
catalizza in un’unica direzione a discapito di tutto il resto.
Quello che forse non è normale, è trascurare
gli amici anche quando l’entusiasmo iniziale si trasforma in una quotidiana
stabilità, eppure ciononostante la fidanzatina di turno continua a giocare alla
principessa egocentrica, pretendendo l’esclusiva sulla vita e il tempo del proprio
ragazzo, mettendo in dubbio le sue amicizie, esigendo che stia solo con il suo
gruppo di amichette griffate e snob, quelle che parlano solo di moda, di
marchi, di un mondo fatto di apparenze e di cose belle, ma insapore e vacuo.
La parte peggiore però arriva quando quell’amico
che si credeva conoscere come le proprie tasche, come quella seconda anima di
cui parlava Arturo Graf, diventa improvvisamente un’altra persona, cambia,
bolla quell’amicizia cui prima era tanto legato come “morbosa”, “ossessiva”,
adducendo tutta una serie di scuse sulla sua sparizione improvvisa, sulle sue
mancanze, sulle assenze. Elargendo parsimoniosamente contentini, sperando che
possano sopperire a qualcosa che non sarà mai più come prima.
Ma cosa succede quando finalmente ci si
sveglierà da questo sogno d’amore? Quando quella fidanzatina adorabile si
rivelerà per quella megera dispotica? Quando quella disponibilità di lasciarsi
plasmare finirà, quando il livello di sopportazione sarà ormai saturo, e si
smetterà di essere sudditi?
L’amico di sempre, la spalla su cui piangere, quello di cui ci si fidava, con il quale si dividevano delusioni e sogni, risate e lacrime, quello al quale si è chiusa la porta in faccia per amore, probabilmente non ci sarà. E quando una storia finisce, un amico è tutto ciò che ci rimane. Non trascurate gli amici per amore, dopotutto, qualcuno una volta mi ha detto: «L’amore finisce, l’amicizia no.» quella vera, naturalmente.




