Il mio primo lievitato, mai provato tanti anni fa.
Per questo motivo, è una ricetta alla quale sono molto affezionata e mi chiedo sinceramente come mai non l’avessi ancora pubblicata qui sul blog.
Come spiegano le Sorelle Simili, questa è la “libera versione di quella che veniva chiamata la Ciambella a macchina.
Non è particolarmente complicata da fare e dà moltissima soddisfazione.”
Riporto la ricetta così com’è stata pubblicata sul libro Pane e roba dolce, tra parentesi (come sempre) le mie note.
L’unica variazione che ho apportato riguarda la farcitura, dove all’uvetta ho affiancato qualche bacca di goji.
.. ma l’Angelica è talmente versatile che potrete farcirla come preferite, con crema alla nocciola, crema pasticcera/mele e cannella, pinoli etc etc
L’ANGELICA DELLE SORELLE SIMILI (dal libro Pane e roba dolce – Sorelle Simili)
Ingredienti
Per la pasta brioche:
Lievitino:
135 gr farina di forza (per me W330 o manitoba)
13 gr lievito di birra
75 gr acqua
Impasto:
400 gr farina di forza (per me W330 o manitoba)
75 gr zucchero
120 gr latte tiepido
3 tuorli d’uovo
1 cucchiaino di sale
120 gr burro
per la glassa velante:
4 cucchiai di zucchero a velo
1 chiara d’uovo
per la glassa coprente:
150 gr zucchero a velo
1 chiara d’uovo
e inoltre:
75 gr uva sultanina (per me 75gr di uvetta Noberasco + 25gr di bacche di goji Noberasco)
75 gr scorza d’arancio candita (per me niente)
50 gr burro fuso
Per il lievitino:
Amalgamare tutti gli ingredienti e lasciare lievitare per 30 minuti.
Per l’impasto:
In una ciotola (per me nella planetaria) mettere la farina, fare la fontana, mettere al centro il latte tiepido, i tuorli, lo zucchero e il sale e amalgamare con un poco di farina. Unire il burro (per me un po’ ammorbidito) e finire l’impasto battendo fino a quando si staccherà dalle pareti della ciotola.
Rovesciare sul tavolo, unire il lievitino e battere finchè i due impasti saranno bene amalgamati.
Rimettere nella ciotola unta e lievitare 1 ora finchè sarà raddoppiata (per me è servito qualcosa in più).
Rovesciarla sul tavolo infarinato e stenderlo formando un rettangolo di 2-3 mm di spessore, senza lavorarla.
Pennellare abbondantemente con il burro fuso, cospargere di uva sultanina (e bacche di goji), precedentemente ammollata e asciugata, e di scorza di arancia candita e tritata.
Arrotolare il lato più lungo. Tagliare questo rotolo a metà per il lungo con un coltello affilato e sottile, infarinandolo ogni tanto. Separare delicatamente i due pezzi, girarli tenendo il lato tagliato verso di voi e formare una treccia, facendo in modo che la parte tagliata rimanga il più possibile all’esterno.
Mettere su una teglia da forno e chiudere a ciambella.
Pennellare con burro fuso e far lievitare 30-40 minuti coperta a campana (deve quasi raddoppiare – per me sempre qualcosa in più).
Cuocere in forno a 200° per 20′-25′.
Nel frattempo diluire i 4 cucchiai di zucchero a velo con la chiara d’uovo fino ad avere una glassa semi densa.
Appena l’angelica esce dal forno, pennellarla con la glassa e lasciarla asciugare. Volendo si può mettere ad asciugarla in forno per 30 secondi.
Questa ricetta la trovate anche nel Magazine Noberasco
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