Insomma alla fine non ce l’ho fatta, ho trovato questo video in giro per la rete e non sono riuscito a trattenere la mia voglia di dare un contributo, e poi è uno dei film del momento.
Impossibile resistere, assolutamente, non tanto per l’auspicio che compare in copertina, quanto per quello che è il discorso del sire, che ci prende per mano chiedendoci il voto, con quella sua voce suadente, calda e rassicurante. In questo video non c’è il sire che minaccia con impeto i suoi sottoposti (Giancarlo Innocenzi) ricordandogli perché si trovino dove stanno ora e perché, qui c’è il sire papà (o papi, se preferite), il sire nonno, il sire che cammina al nostro fianco, il sire che ci protegge da quella gentaglia (i comunisti), il sire che lotta insieme a noi per la libertà (la sua, viste le leggi ad personam), per la libera informazione (quella di Mediaset o di Minzolini e Vespa), per le pari opportunità (tutti uguali ai provini del Grande Fratello).
Spesso, quando penso al sire, un po’mi arrabbio, è una rabbia che ormai mi nasce dentro, sbuffa come un geiser, ma lo so che non è colpa sua, in fondo è colpa mia perché non riesco a capirlo, sono prevenuto, penso sempre cose cattive, non riesco proprio a convincermi che dietro di me, come un angelo custode, c’è un bravo papi sempre pronto a proteggermi.
Il guaio forse nasce proprio da lì, dopo aver visto papi in azione anche con gli autisti io intanto sto attento che tra l’angelo e le mie spalle ci sia sempre un robusto muro, non si sa mai…