UN INCUBO CHIAMATO JADUGUDA - IL LATO OSCURO DELLE MINIERE DI URANIO IN INDIA
E' uno dei segreti meglio custoditi dell'India. Questa è la storia di un genocidio. Dopo più di 50 anni d'Indipendenza, c'è un'altra India di cui nessuno parla. Perché? Perché nessuno conosce Jaduguda.
Ho parlato con centinaia di persone a Mumbai e nessuno ha mai sentito parlare di Jaduguda o della sua triste eredità. Quello che sta accadendo in nome dell'Orgoglio nazionale e dell'Autosufficienza è una vergogna nazionale. UN CRIMINE CONTRO L' UMANITÀ. La prossima volta che ricaricate il vostro cellulare, accendete l'aria condizionata o la TV, pensate al costo enorme e orribile dell'estrazione. Jaduguda in Jharkhand è un luogo maledetto. Maledetto, perché lì si trovano le più grandi miniere di uranio dell'India. Una maledizione chiamata uranio ha avvelenato intere generazioni e continuerà a perseguitare tutte le generazioni future.
Questa è una storia che poche persone hanno cercato di raccontare. Tuttavia, non s'intravede nessuna soluzione a questo orrore vivente. Ma probabilmente nessuno ha trovato una risposta perché nessuno l'ha cercata.
SFRUTTAMENTO DELLE MINIERE DI URANIO E LOTTA DELLA COMUNITA TRIBALE PER LA SUA SOPRAVVIVENZA.
In seguito alla catastrofe nucleare di Fukushima in Giappone nel marzo 2011 i paesi del mondo intero hanno cominciato a rivalutare la sicurezza delle loro centrali nucleari ed a rimettere in questione la loro dipendenza dall'energia nucleare. L'India, al contrario, ha sviluppato un importante piano di espansione delle sue centrali. Questo articolo ha lo scopo di spiegare alcune delle controversie che riguardano lo sfruttamento delle miniere di uranio in India. Esaminerà anche come un'impresa pubblica, unica responsabile dello sfruttamento delle miniere di uranio in India, ignori i diritti delle popolazioni tribali che vivono vicino a queste miniere a Jadugoda, e che soffrono dei postumi delle radiazioni.
Il programma nucleare dell'India è un gigantesco progetto, che include decine di centrali nucleari in funzione, uno sfruttamento minerario a grande scala e lo stabilimento di parecchie industrie annesse. Sebbene lo stato indiano faccia degli sforzi incredibili per stendere e moltiplicare le sue centrali nucleari, la viabilità, la durabilità e la sicurezza di questi progetti sono raramente discusse pubblicamente. È dunque interessante esaminare questa controversia intorno alla politica nucleare dello stato indiano, in particolare i problemi legati allo sfruttamento dell'uranio ed al suo impatto sulle comunità tribali emarginate.
Al momento, l'India possiede 20 reattori nucleari operativi in sei centrali diverse, coprendo circa il 3% dei bisogni energetici del paese. Parecchi altri reattori sono in costruzione. Con l'espansione della produzione di energia nucleare, i bisogni di approvvigionamento di uranio (materia prima di base per la fissione nucleare) sono aumentati in modo significativo. La scelta fatta dallo stato indiano di uno sviluppo a forte intensità energetica si è tradotta in una sfida sempre più importante da rilevare per rispondere ai bisogni energetici del paese. L'aumento continuo della produzione e della distribuzione energetica è necessario per soddisfare questa sete energetica illimitata. Così, l'energia nucleare è presentata come l'opzione più economica per alimentare la nazione consumatrice di energia. La produzione a debole costo dell'energia grazie allo sfruttamento ed al trattamento dell'uranio locale è dunque diventata la preoccupazione maggiore per l'India.
LO SFRUTTAMENTO DI URANIO A JADUGODA
La ricerca di giacimenti di uranio in India ha condotto a Jadugoda, o Jaduguda, una regione rurale vicino alla città industriale di Jamshedpur. Ci vivono parecchie comunità tribali, come i Santhal, Munda, Oraon, ecc. Il Jharkhand è una delle regioni più ricche del paese in termini di biodiversità e di risorse naturali. Ripara delle foreste vergini e delle reti fluviali, così come una delle più grandi riserve di carbone, di minerale di ferro, di mica, di bauxite e di calcare. Importanti riserve di rame, di cromite, di amianto, di caolino, di manganese e di uranio sono state scoperte anche qui. Jadugoda, che prima era un piccolo villaggio tranquillo, ha improvvisamente conosciuto la gloria quando è stato scoperto l'uranio. Lo sfruttamento di uranio ha esordito a Jadugoda nel 1957. Per gestire lo sfruttamento e la lavorazione dell'uranio, il governo indiano ha creato nel 1967 una società indipendente, l'Uranium Corporation of India Limited (UCIL) di cui la prima missione è stata lo sfruttamento di giacimenti di uranio a Jadugoda. Questo è diventato il centro dell'ambizioso programma nucleare indiano. Più tardi altri giacimenti di uranio sono stati scoperti nella regione. L'ucil ha dunque sviluppato le sue attività, come una piovra che stende i suoi tentacoli mortali.
ESTRAZIONE DI URANIO E TRATTAMENTO DEI RIFIUTI
Quando l'uranio, un elemento altamente radioattivo, è estratto dalla crosta e dalle rocce terrestri, il suo scudo protettivo è distrutto. Ed è in quel momento che comincia la contaminazione dell'atmosfera da raggi radioattivi pericolosi. L'estrazione dell'uranio dalle rocce implica dei processi chimici complessi. Dopo l'estrazione dell'uranio, i rifiuti liquidi sotto forma di fango sono scaricati in una vasca a cielo aperto. Numerosi prodotti derivati ed elementi radioattivi sono presenti in questo fango ed emettono dei pericolosi raggi che distruggono l'ambiente e le riserve di acqua, e colpiscono gli organismi viventi sia all'interno che all'esterno delle miniere. Ogni persona che entra in contatto con queste vasche può essere seriamente colpita dalle radiazioni. I potenti raggi gamma che emanano dalle vasche possono penetrare non solo il corpo umano, ma anche un muro di cemento di un spessore di 30 centimetri. Un'esposizione ai gas come il radon può causare dei danni irreparabili agli organismi viventi. L'impatto di un'irradiazione ai raggi gamma prosegue su un lungo periodo di tempo, esponendo gli organismi colpiti ad altri pericoli e provocando delle distruzioni irreparabili negli organi interni. Per di più, le donne incinte esposte ad alti livelli di radiazione gamma rischiano di abortire o di partorire bambini malformati.
IMPATTI DELLE RADIAZIONI SULLE COMUNITA' TRIBALI
La popolazione di circa 35.000 persone che vive a 5 chilometri dalle miniere è colpita dalle radiazioni che emanano dalle vasche. Numerosi contadini hanno perso le loro terre ed il loro lavoro quando sono stati spostati a causa delle operazioni minerarie, e molti di loro lavorano oggi nelle miniere di uranio come giornalieri. Generalmente non ricevono nessuna attrezzatura di protezione adeguata per manipolare i materiali radioattivi e lavorano a mani nude, esposti così a delle radiazioni importanti. L'ucil, che è responsabile della salute dei suoi lavoratori, confuta tuttavia le affermazioni di violazione del diritto del lavoro e dei diritti dell'uomo. La compagnia difende vivamente le sue misure di protezione e rifiuta di riconoscere i problemi che devono affrontare i dipendenti.
Dopo una decina di anni di sfruttamento minerario nella regione, le persone che vivono intorno alle miniere ed alle vasche si sono ammalate a causa delle radiazioni. Numerosi casi di cancro e di malattie della pelle sono stati dichiarati dalle persone che vivono vicino a queste vasche. Anche il numero di bambini nati con anomalie congenite è aumentato nella regione, cosi come i casi di tubercolosi, di cancri ai polmoni o all'addome. Un gran numero di donne hanno visto i loro cicli mestruali perturbati o sono diventate sterili. Peraltro, parecchi minatori sono morti in seguito a diverse forme di radiazione. Secondo Ghanshyam Birouli, un militante che lotta contro lo sfruttamento di uranio a Jadugoda, i sintomi da irradiazione sono più visibili nella generazione nata dopo l'inizio dello sfruttamento. Il padre di Ghanshyam, che ha lavorato nelle miniere, è morto di cancro ai polmoni. La negligenza di UCIL riguardo al trattamento dei rifiuti così come la mancanza d'informazione delle popolazioni tribali sulle radiazioni, li hanno esposti ad alti livelli di radiazioni. All'inizio, le persone credevano che il numero crescente di malattie fosse dovuto ai cattivi spiriti ed alla collera degli Dei e Dee. Per calmare questa collera, le popolazioni hanno proceduto a diversi rituali, ma senza risultato. I dottori Sanghamitra e Surendra Ghadekar, tutti e due membri attivi di Anumukti, un gruppo militante contro il nucleare, hanno condotto un'inchiesta esauriente sulla salute delle persone che vivono vicino alle miniere di uranio ed alle vasche. I loro rapporti indicano che un gran numero di bambini nati nelle regioni intorno alle miniere di Jadugoda soffrono di anomalie congenite.
RESISTENZA ED ORGANIZZAZIONI MILITANTI
La politica dell'UCIL, ostile alle popolazioni, riguardo alla riabilitazione, al trattamento medico delle persone colpite ed i mezzi di sussistenza, ha provocato la collera delle popolazioni e causato delle manifestazioni generalizzate contro l'UCIL. A Jadugoda, lo Stato, sostenuto dalla lobby pro-nucleare, non ha smesso di emarginare le comunità tribali colpite e li ha abbandonati. Tuttavia, ciò non ha diminuito lo spirito militante di queste comunità. L'opposizione contro le pratiche della compagnia e la politica dello Stato si è estesa. Parecchie associazioni, organizzazioni anti-nucleari e militanti, non hanno smesso di lottare, si sono unite alle popolazioni di Jadugoda per sostenerli nella loro lotta. La prima manifestazione contro le azioni dell'UCIL a Jadugoda del 1979, quando la Federazione indiana dei Sindacati, (Indian Federation of Trade Unione, IFTU), un ramo sindacale del Partito Comunista dell'India (CPI) ha sostenuto i minatori nella loro manifestazione per fissare un tasso di radiazione autorizzato. Altre organizzazioni hanno velocemente raggiunto la lotta degli abitanti di Jadugoda contro le radiazioni da uranio. Un'organizzazione sindacale chiamata Singhbhumi Ekta (Union di Singhbhum, distretto del Jharkhand) e la All Jharkhand Students Union (AJSU) hanno collaborato per difendere i diritti dei lavoratori dell'UCIL.
Altre organizzazioni si sono formate più tardi per resistere all'espansione dello sfruttamento minerario in questa regione. L'organizzazione del Jharkhand contro le radiazioni, (Jharkhandi Organisation Against Radiation, JOAR) è stata creata per resistere contro lo sviluppo nucleare nella regione, per impedire future espansioni delle miniere, per informare le popolazioni tribali sui pericoli della radioattività e per impedire che Jadugoda diventi la discarica nucleare dell'India. L'organizzazione del Jharkhand per gli Uomini in lotta, (Jharkhand Organisation for Struggling Humans, JOSH) lotta contro l'acquisizione di terre per lo sfruttamento di uranio a Bandhuhurang, un nuovo sito dell'UCIL vicino a Jadugoda. Queste organizzazioni, così come molte altre, sono state in prima linea a Jadugoda per lottare contro i numerosi problemi di radiazione, di sussistenza, di alienazione delle terre e di contaminazione delle terre agricole, dei fiumi ed altri corsi d'acqua.UDIENZE PUBBLICHE
Per creare più spazio per la partecipazione della popolazione ai progetti di sviluppo ed al rilascio delle autorizzazioni ambientali, il Ministero dell'ambiente e delle foreste (MoEF) ha pubblicato una notificazione nel 1997, rendendo obbligatorie le audienze pubbliche a monte delle autorizzazioni ambientali . L'UCIL aveva bisogno di queste autorizzazioni per il suo progetto di espansione a Jadugoda. La tenuta di audienze pubbliche era dunque obbligatoria . Ma a Jadugoda, l'UCIL non ha trattato seriamente parecchie questioni come l'acquisizione di terre, la riabilitazione, i problemi di salute delle persone irradiate, la manipolazione dei rifiuti, l'inquinamento dell'acqua e la contaminazione delle terre agricole. La maggior parte delle audienze pubbliche organizzate dall'UCIL è stata manipolata dalla compagnia stessa, che ha organizzato un'importante presenza poliziesca e ha fatto appello a teppisti per impedire alle persone colpite e alle organizzazioni militanti di assistere alle audienze pubbliche. Gli abitanti di Jadugoda hanno richiesto l'arresto dell'espansione dello sfruttamento delle miniere di uranio e hanno lottato per decine di anni per sottoporre le miniere esistenti alle regole di sicurezza internazionale. D'altra parte, hanno anche chiesto che le terre acquistate dall'UCIL, e che non sempre sono state utilizzate, tornassero ai contadini. Nessuna di queste domande in materia di ambiente e di salute è mai stata trattata correttamente dalla compagnia. Così, le autorizzazioni che gli sono state accordate sono parziali e non basate sul verdetto della popolazione.
CONCLUSIONE
Durante i suoi 60 anni di presenza a Jadugoda, l'UCIL ha lasciato un'eredità di contaminazione, di distruzione ambientale e di rischi per la salute di migliaia di persone che vivono vicino alle miniere ed alle vasche. Mentre la compagnia aumenta e estende continuamente le sue operazioni, la sua politica non smette di essere contestata dalle organizzazioni e dai cittadini coinvolti. La compagnia ha per dovere di rispondere alle domande della popolazione e di proteggerla dalle radiazioni pericolose, di rispettare le norme di sicurezza internazionale che riguardano la manipolazione di materiali radioattivi, di pulire le zone contaminate, di rispettare i rapporti di studi sanitari indipendenti condotti nella regione e di fornire delle cure mediche appropriate alle vittime delle radiazioni. La compagnia dovrebbe anche organizzare delle udienze pubbliche in applicazione della legge del paese e non ricorrere a tattiche manipolatrici ed alla violenza nei suoi rapporti con le persone colpite. L'ucil non è differente delle altre società minerarie del paese quando si tratta di sfruttamento precipitoso delle miniere e dell'alienazione delle comunità tribali. Mentre le loro terre ancestrali e le loro risorse sono saccheggiate dalle compagnie avide col sostegno totale di un Stato violento, le comunità tribali di Jadugoda ed altre sono del resto i testimoni di una saga di distruzione che dura da parecchi decenni. Sfavoriti socialmente ed economicamente, molti vivono nella povertà più abietta e la fame quotidiana.
Nonostante le popolazioni tribali di Jadugoda siano colpite dal trauma, dal dolore indotto dalle radiazioni, dalla fame e dalla morte, continuano a lottare per un futuro migliore dove POTER vivere in pace, nella dignità ed in una società giusta.
Fonti: http://www.dianuke.org/a-nightmare-called-jaduguda/
Tradotti per Biancheggiando da Fabienne Melmi.