Buon pomeriggio miei cari,
oggi vi parlo di un argomento insolito, ma che a me piace moltissimo. Sapete che non sono una Fashion Victim, amo la moda ma non la seguo, più che indossare a me piace creare, ma adoro anche guardarmi intorno e vedere come le persone si abbigliano, e la mia attenzione si rivolge sempre pià spesso verso quei ragazzi e quelle ragazze che adottano un abbigliamento che rompe gli schemi, che non segue le regole della moda ufficiale e che da vita ad un stile diverso da quello che siamo abituati a vedere sulle passerelle, sui giornali e in tv, l'antimoda.
Generalmente si attribuisce la nascita dell'antimoda al sorgere delle sottoculture giovanili nel secondo dopoguerra. L'abbigliamento diventò il mezzo principale per differenziarsi dalla massa, così nacquero le creste punk o l'usanza di riprendere capi militare come il parka.
Purtroppo oggi parte dell'antimoda è stata inglobata nel circuito commerciale. Spesso, infatti, sulle passerelle vediamo sfilare abiti che si rifanno alle mode di strada, oppure capita spesso che simboli dichiaratamente antimoda, come può essere un tatuaggio, siano sulla pelle di tutti, anche di chi veste secondo le ultime tendenze.
Un altro esempio di come l'antimoda stia scomparendo è sotto gli occhi di tutti: i biker boots che la maggior parte delle fashion blogger amano non sono altro che degli stivali da motociclista che venivano utilizzati dai giovani rockers degli anni Cinquanta e Sessanta. Oggi vengono utlizzati semplicemente come un accessorio di moda, in aggiunta tempestati di borchie, altro elemento antimoda.
Altro caso è quello dei piercing. L'usanza di trafiggere il proprio corpo deriva sempre dai movimenti giovanili del secondo dopoguerra, e aveva un chiaro significato simbolico, che richiamava le condizioni di vita sociale ed economica in cui questi giovani vivevano. Oggi il piercing è diventato una moda e tutti trafiggono il loro corpo.
Insomma, dato per scontato che ciascuno è libero di fare ciò che vuole e di indossare quello che vuole, io rimpiango la vera antimoda, quella delle sottoculture giovanili.
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