Magazine Diario personale

L' antinfluenzale

Da Maricappi
Finalmente a stare male è un uomo. Non perchè mi faccia piacere che un uomo stia male, anzi ne converranno con me milioni e milioni di donne che è meglio se gli uomini non si ammalino mai.

Parliamo della pubblicità dove il malcapitato ha l'influenza. Si aggira dentro casa tossendo e starnutendo come un derelitto, va barcollando per le stanze come un ferito di guerra.


In cucina c'è la giovane moglie che prontamente gli porge delle pasticche.Notare la differenza: nelle pubblicità dove stanno male le donne, le poverine si curano da sole, non c'è nessuno a porgere loro nemmeno un bicchiere d'acqua dove sciogliere l'effervescente, il che non si discosta molto dalla realtà. In un batter d'occhio il giovane uomo sta meglio e va saltellando e ballando lungo il corridoio, si è tolto il pigiama indossa un bel vestito e si appresta ad uscire, e lascia intuire un'uscita di piacere, ricompensa dovuta dopo la batosta influenzale, mentre la moglie sorseggiando una tazza di thé lo saluta con la manina. Chissà, forse penserà: menomale!!!! Ed ecco che tutto torna. Le pubblicità hanno una linea di pensiero comune. Quando l'uomo guarisce esce per andare a divertirsi, tornate le forze può scorribandare per il mondo.Se a guarire è la moglie, esce si di casa ma per andare a fare la spesa o a prendere il bambino a scuola.Dietro a questo stereotipo di donna si nasconde tutta l'arretratezza cultura italiana che ancora nelle menti, magari di giovani pubblicisti, relegano le donna ad un focolare domestico dietro ai fornelli o tra montagne di panni da lavare. I panni sporchi d'altronde si lavano in famiglia no?

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