Magazine Società

L'antistress

Creato il 19 aprile 2011 da Lanterna
Qualche giorno fa ascoltavo la radio e la DJ (che proprio non mi piace, ma tant'è) ha lanciato il domandone "che cosa fate voi per scaricare lo stress?".
Beh, in genere lo stress non lo scarico, me lo tengo. Perché non ho un'attività antistress. Altre si rilassano o si scaricano a fare ordine e pulizia, io mi incazzo di più. Altre stirano, io mi incricco. Altre corrono, io ho l'asma.
Ci sono, per carità, attività che mi piace fare nel tempo libero: leggere, scrivere, danzare, guardare un film o un telefilm, girare sul web. Ma non mi scaricano, mi fanno staccare per un po' ma quando torno a me stessa la carogna è sempre lì.
E in questi giorni mi chiedevo che cosa potrebbe farmi stare bene. Forse cucinare. Forse dormire, ma devo essere proprio allo stremo: non voglio vivere come mio padre, che ha "perso" i suoi finesettimana dormendo sul divano. Fare shopping mi dà una breve soddisfazione, subito sopraffatta dai sensi di colpa. Fare sesso è un'opzione troppo spesso impossibile, a meno che di non trovarmi un amante (e a volte Luca ed io pensiamo che il motivo per cui molti si prendono l'amante sia perché fare sesso col proprio coniuge è decisamente più complicato).
In questi giorni credo di aver capito che c'è un'attività che mi scarica molto, ed è stare tra le bestie. Ma non le bestiole piccole: i gatti ormai sono parte della mia quotidianità e mi stressano al pari dei figli. Dico le bestie grandi, i bovini. Ché poi sarà lo stesso principio per cui i disabili mentali fanno pet therapy con i cavalli.
Sì, belli i cavalli: nobili, grandi, li puoi anche cavalcare. Per un certo periodo della mia vita ho desiderato disperatamente un cavallo, o perlomeno imparare ad andarci sopra. Ma erano altri tempi, e all'epoca in provincia l'equitazione era uno sport da ricchi, mica una cosa che puoi provare in un centro ippico per vedere se ti va.
Ma boh, oggi i cavalli mi appaiono come una scelta più "ovvia". Sono abituati a stare con le persone, a prendere le carote e gli zuccherini, ad essere toccati. Invece i bovini non sono così: non conoscono la dolcezza dell'avere qualcuno che si occupi di loro in quanto individui, non vengono accarezzati se non dal polacco che gli fa da mamma, hanno paura degli umani.
Ecco, io ieri sera, dopo aver riposto e steso una montagna di bucati, sono andata a recuperare marito e figli nell'orto e mi sono fermata alla stalla dei vitelloni. C'era questa manzetta nera che mi si strusciava contro come un gatto, e si è fatta accarezzare per un sacco di tempo (oltre ad aver preso un sacco di erba). E il bello è che i bovini non lasciano nessun odore sulle mani, solo un vago sentore di cuoio (eh già).
Ecco, d'ora in poi, se mi sentirò stressata al momento di tornare a casa, farò un salto in stalla. Farà bene a me e ingrasserà loro.

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Magazine