Oggi Papa Francesco incontrerà la scuola italiana, qui si può seguire la diretta streaming.
Solitamente in campo bioetico i pecoroni dicono ai liberi pensatori che “l’Europa è più avanti di noi”, come se imitare e dipendere automaticamente dagli altri Paesi fosse un segno di intelligenza e autonomia. E’ facile rispondere ai negatori del libero pensiero che il criterio dell”erba del vicino” dovrebbe valere sempre, non solo quando si vuole. Infatti, l’Italia è uno dei pochi Paesi in Occidente a non permettere una vera libertà di educazione, opponendosi al finanziamento totale da parte dello stato verso le scuole paritarie.
Recentemente ha condannato l’ideologia comunista-statalista, che ancora perversa nel nostro Paese, il rettore della School of Education dell’Università di Boston, Charles Glenn: «La libertà di educazione richiede due elementi: uno è che le famiglie siano effettivamente in grado di scegliere, senza impedimenti finanziari, la scuola che corrisponde ai propri valori e all’obiettivo educativo che hanno in mente per i loro figli. L’altra è che ci siano reali alternative nel panorama scolastico, il che richiede un notevole grado di autonomia delle scuole. Qui è dove l’Italia è arretrata, nonostante il tanto parlare di autonomia da parte dei vari governi che si sono succeduti in questi anni».
Ci auguriamo che i vari Augias, Rodotà, Furio Colombo, Dario Fo, Flores d’Arcais, Carlo Flamigni, Sabina Guzzanti, Carlo Freccero si facciano finalmente da parte e lascino l’Italia avanzare verso il progresso, verso la libertà dallo statalismo omologatore.
La redazione