Magazine Cinema

L'asso nella manica

Creato il 12 giugno 2015 da Eva Gatti @avadesordre

L'assonellamanica Ace in the Hole
Usa 1951 Paramount
con Kirk Douglas, Jan Sterling, Robert Arthur, Porter Hall
regia di Billy Wilder

Il giornalista Charles Tatum, beone e fallito cerca di rilanciare la sua carriera in un piccolo giornale di Albuquerque e dopo un anno di attesa ci riesce incappando nell'incidente di Leo Minosa, rimasto intrappolato nel crollo di una grotta dove si era infilato per depredare manufatti indiani. Basterebbero meno di 24 ore per estrarre Minosa ma Tatum vuole sfruttare il caso fino all'ultimo e così, con la complicità dello sceriffo corrotto prossimo alla rielezione, fa perforare la montagna dall'alto e prolunga il salvataggio di una settimana trasformando l'attesa in un grottesco spettacolo ma Leo Minosa muore quando la perforatrice lo ha quasi raggiunto.

Tra le perle della produzione di Billy Wilder questa pellicola è la meno nota, stroncata inizialmente dalla critica perché un film troppo in anticipo sui tempi. La sua valenza anticipatrice poi è così impattante che passano in secondo piano le scelte stilistiche del regista che lavora molto sui piani sequenza, in una scena iniziale, quando Tatum è stato appena assunto nel giornale, Wilder usa lo stesso espediente di Hitchcock in Nodo alla gola (1948) facendo terminare il carrello sulla camicia scura del protagonista per riprendere poi dallo stesso punto un nuovo piano sequenza pur facendo capire dai dialoghi che c'è stato un salto temporale di un anno.
Il percorso iniziale nella caverna riprende i chiaroscuri del cinema espressionista tedesco, è quasi un viaggio nell'anima nera di Tatum per vedere fin dove il cinico giornalista si saprà spingere e nel delirio finale Charles Tatum arriva addirittura a confessare di aver prolungato l'agonia di Minosa solo per continuare lo scoop giornalistico, non certo per redimersi.

Aceinthehole
Il film è sostenuto dalla grande prova attoriale di Kirk Douglas, che sa essere mellifuo (Minosa morirà convinto che Tatum sia il suo migliore amico) cinico o spietato secondo l'occorrenza.
Non è solo Tatum ad essere una figura mefistofelica, per il suo scoop ha la fortuna di poter contare su diversi loschi figuri, lo sceriffo corrotto a cui serve la pubblicità mediatica per essere rieletto, Lorraine, l'avida moglie di Minosa, che copre il gioco del giornalista per i notevoli incassi che la notizia sta portando al povero emporio di famiglia. La donna da sempre vuole fuggire dal nulla del deserto e vede in Tatum un compagno ideale ma il giornalista la rifiuta per costringerla a interpretare il ruolo di moglie affranta che ha disegnato per lei negli articoli e la donna finirà per accoltellarlo con un paio di forbici.
Poi c'è il pubblico, la massa attirata dalla curiosità per la tragedia, così gonza da farsi spennare per un souvenir, un panino o uno spettacolo canoro per ingannare l'attesa. Il film è stato girato nel 1951 quando in Italia non c'era ancora la televisione e se vogliamo fare un po' di date riferite al nostro Paese, L'asso nella manica esce esattamente trent'anni prima della tragedia di Vermicino di cui in questi giorni ricorre l'anniversario ma i turisti in gita sui luoghi dei delitti in Italia sono diventati un caso solo con il delitto Scazzi e il ristorante che si fa pubblicità con la vista sui resti della Concordia risale allo scorso anno; per le foto accanto alle macchine bruciate nella rivolta dei blackbloc dello scorso maggio abbiamo aspettato l'avvento di istagram eppure tutti questi elementi sono già ben delineati nella profetica visione del mondo mediatico di Billy Wilder e anche oggi, rivisti dallo spettatore più scafato, sono ancora un pugno dello stomaco per la lucidità di descrizione che non contiene giudizio ma si limita a rappresentare senza filtri la complessità dell'animo umano anche in un apologo amaro come questo.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Magazines