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L'Economia Italiana sta vivendo la sua "Auschwitz"?

Creato il 19 novembre 2012 da Beatotrader
L'Economia Italiana sta vivendo la sua Vi ricordate il mio post "anarco-insurrezionalista" In questa Italia post-atomica...Benedetto sia il Nero!...
nel quale sostenevo come in Italia l'evasione fiscale fosse ormai diventata (soprattutto) una forma di normale "autodifesa" dettata dall'istinto di sopravvivenza....ed avesse addirittura contribuito a mitigare la Recessione indotta da Monti&soci?
Senza la valvola di sfogo del nero....
il doppio delle nostre imprese avrebbe chiuso, il nostro PIL 2012 sarebbe finito a -4%, la disoccupazione ufficiale al 14%, i consumi a -20% e così via....
Insomma il "nero"
come una sorta di "compensazione keynesiana spontanea&fatta in casa" alla pesante austerity applicata in tempi di Grande Crisi, a favore dei soliti noti ...
ed allo stesso tempo come una sorta "di spontanea compensazione da Scuola Austriaca" alle inefficienze di uno Stato feudale&corporativo....
Addirittura Monti sarebbe riuscito nella mission impossibile di unire gli estremi più contrapposti della teoria economica...:-)
Ad un Olio di Ricino già disgustoso, purgativo e debilitante....
andiamo ad aggiungere....
- Applicazione dell'austerity a mo' di Santa Inquisizione, con un controproducente e deleterio fanatismo che ha creato un clima di terrore ed una psico-depressione economica, col risultato di rendere molto più SALATO il conto già salato dei sacrifici e dell'austerity  (non dimentichiamo che la motivazione psicologica è fondamentale nell'azione economica, fondamentale!)
- Snaturazione del naturale entusiasmo...................

 L'INFORMAZIONE INDIPENDENTE NON GODE DEL PRIVILEGIO DEI SUSSIDI STATALI.
CARI LETTORI, PRIMA DI CONTINUARE A LEGGERE IL POST, FATE LA VOSTRA PARTE: CLICCATE SUI DUE VIDEO PUBBLICITARI
 


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.........dell'intraprendere e "del farsi il culo" in cambio di un'adeguata ricompensa....con i commercialisti che addirittura t'implorano di non fatturare di più per non incorrere in tasse iper-galattiche che ti toglierebbero non solo ogni plusvalenza ma anche buona parte di quello che hai già guadagnato prima: siamo all'assurdo assoluto...alla Auschwitz di qualunque libera economia...
- Congelamento dell'economia italiana e del suo dinamismo un po' guascone ma molto efficace, con creazione di traumi permamenti che saranno molto difficili da cancellare, tanto più nel bel mezzo del Ciclone della Grande Crisi Finanziaria e della Globalizzazione selvaggia
- Applicazione di una rigidità estremamente squilibrata dove mazzuli solo il contribuente (debole), senza toccare i "contribuenti forti" (vedi Finanza&Multinazionali) e senza mazzulare allo stesso modo le PA che amministrano e scialano le nostre tasse, mentre sarebbe indispensabile essere un inquisitore su entrambi i "poli" del circuito della fiscalità.
INSOMMA
se vengono OLTRE-passati certi livelli allucinanti di pressione fiscale
in cambio di servizi inefficienti&minimali
e per nutrire una banda di ladri&parassiti....
non bisogna poi sorprendersi se prevalgono basilari istinti anarco-libertari di sopravvivenza
e se si sfaldano i complessi sistemi statalisti di regole e di doveri socio-economici...
NON PERDERE I MIEI POST:
- Vendetta sado-maso: finalmente 'sti indipendenti vengono massacrati di tasse...ed intanto il dipendente-vendicato perde il posto...
- L'ardua impresa di fare impresa in Italia: all'estero gli utili triplicherebbero
- Acc...ci sono arrivato con soli 36 anni di ritardo... 
- Cercansi volontari che vogliano liberarsi dal LAVAGGIO DEL CERVELLO... 
- Mettiamo nel mirino la VERA EVASIONE (delle MULTINAZIONALI...), invece di dare in pasto al popolo dei dipendenti gli Autonomi/PMI con la BMW (?)...
Ebbene, visto che anche le mie "sparate piratesche"
tendono ad avere sempre una solida base nella realtà delle cose e nei dati economici,
ecco altre pezze giustificative della mia conversione "anarchica" a favore della libertà basilare dell'uomo
ovvero poter godere il più possibile del frutto del proprio lavoro e della propria fatica,
invece di smollarne il 70% al signorotto feudale nel suo elegante maniero
ed al gabelliere disonesto con la sua carrozza damascata....
in cambio di una manciata di fave, lupini e lenticchie, spesso ammuffiti....
Siamo partiti da QUI
..............Tasse, ecco quanto lo Stato "mangia" sul nostro Pil
In Italia la pressione fiscale è andata sempre più crescendo.
Tanto che, spiega UGO ARRIGO, dal 2005 al 2012 il Pil nominale è cresciuto di 128 miliardi e il gettito fiscale di 124.
......Il maggior gettito risulterà quindi aver assorbito il 97% del maggior Pil (nominale).  
A questo punto però una domanda al governo Monti bisogna porla: come si può pensare che gli italiani siano disponibili a impegnarsi per produrre più Pil (nominale) se hanno sperimentato che il governo è disponibile a sottrarglielo tutto al fine di cercare di aggiustare il suo bilancio?...........

L'Economia Italiana sta vivendo la sua

A seguire, anche ufficialmente si arriva ai miei conteggi di qualche tempo fa....
vedi Italia: sgobbi per 100 e ti lasciano 30 (e con quel 30 non ci campi)
...e su dati allucinanti&surreali del genere
non ci sarebbe bisogno di aggiungere altro:
o lo Stato Italiano funziona meglio che in Danimarca&Norvegia messe insieme...
oppure con una mostruosa pressione fiscale del genere evadere è solo NORMALE....
soprattutto di fronte a servizi & ad una P.A. da Uganda...
soprattutto di fronte a continui TAGLI che ti costringono a pagarti anche i servizi basilari...
mentre le tasse e la repressione fiscale continuano ad aumentare, sottraendoti risorse indispensabili per cavartela da solo e per compensare i servizi inefficienti o tagliati dello Stato.
N.B. In Italia siamo mazzulati dal PEGGIO del neo-liberismo e dal PEGGIO del neo-statalismo...Pensateci su: presto ne riparleremo.
Pressione fiscale - Malavasi (Cna):Pressione su profitti alle stelle, al 68,5%
E non è finita, nel 2012 c'è anche l'Imu
Le imprese sono sempre più strozzate dal fisco. Secondo le ultime analisi della banca mondiale "la pressione fiscale sui profitti, sommando tasse e contributi è pari al 68,5%". E non è finita: "Nel 2012, con l'Imu sugli immobili produttivi, è destinata a raddoppiare". A lanciare l'allarme fisco è il presidente della Cna, Ivan Malavasi, in occasione dell'assemblea annuale.
"La nostra pressione fiscale - ha denunciato Malavasi - è una delle più alte del mondo" e "nessuna impresa può pagare sempre più tasse per il solo fatto di esistere".

Secondo il presidente della Cna "è giunto il momento di uscire definitivamente dalla trappola in cui ci siamo infilati, fatta di grandissima pressione fiscale, elevato numero di controlli e alto tasso di evasione. Iniziamo a uscirne destinando alla riduzione della tassazione le risorse recuperate dalla lotta all'evasione".
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E poi la continuazione dell'analisi del Prof. Ugo Arrigo Tasse, ecco quanto lo Stato "mangia" sul nostro Pil Ecco l'illuminante seconda parte
CHE DIMOSTRA COME
NON SOLO IL FISCO SI SIA CIUCCIATO QUASI TUTTO IL VALORE AGGIUNTO PRODOTTO DALLA NOSTRA ECONOMIA E DUNQUE DAL NOSTRO LAVORO....
MA ADDIRITTURA SIA ANDATO OLTRE...
CIUCCIANDO BEN DI PIU' DEL VALORE AGGIUNTO PRODOTTO ED INTACCANDO ANCHE QUELLO CHE ABBIAMO MESSO DA PARTE....
QUESTA IPOTESI VI RICORDA QUALCOSA?
VI FA SCATTARE UN CAMPANELLINO D'ALLARME?
TROVA RISCONTRO NEI VOSTRI CONTI DELLA SERVA DI TUTTI I GIORNI E NELLA VOSTRA LOTTA DI TRINCEA PER SOPRAVVIVERE E PER DIFENDERE I VOSTRI SUDATI RISPARMI?
Io credo che, per comprovare un'ipotesi del genere, non ci sia nemmeno bisogno degli studi di un'economista e dei suoi grafici...
ma basti SEMPLICEMENTE essere dei cittadini comuni e tentare di sopravvivere alla vita comune di tutti i giorni....
nell'Era Post-Grande Crisi...
e nell'Era di Monti&Soci "salvatori della Patria" (così vi narrano...).
Pressione fiscale - Malavasi (Cna):Pressione su profitti alle stelle, al 68,5% Di redazione (del 16/11/2012 @ 10:30:00, in Osservatorio Nazionale, linkato 12 volte) L'Economia Italiana sta vivendo la sua

E non è finita, nel 2012 c'è anche l'Imu
Le imprese sono sempre più strozzate dal fisco. Secondo le ultime analisi della banca mondiale "la pressione fiscale sui profitti, sommando tasse e contributi è pari al 68,5%". E non è finita: "Nel 2012, con l'Imu sugli immobili produttivi, è destinata a raddoppiare". A lanciare l'allarme fisco è il presidente della Cna, Ivan Malavasi, in occasione dell'assemblea annuale.
"La nostra pressione fiscale - ha denunciato Malavasi - è una delle più alte del mondo" e "nessuna impresa può pagare sempre più tasse per il solo fatto di esistere". Secondo il presidente della Cna "è giunto il momento di uscire definitivamente dalla trappola in cui ci siamo infilati, fatta di grandissima pressione fiscale, elevato numero di controlli e alto tasso di evasione. Iniziamo a uscirne destinando alla riduzione della tassazione le risorse recuperate dalla lotta all'evasione".
Più info: http://www.finanzainchiaro.it/dblog/articolo.asp?articolo=14189&utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+Finanzainchiaro+%28FinanzaInChiaro%29&utm_content=Google+Reader#ixzz2CgYndwLW Pressione fiscale - Malavasi (Cna):Pressione su profitti alle stelle, al 68,5% Di redazione (del 16/11/2012 @ 10:30:00, in Osservatorio Nazionale, linkato 12 volte) L'Economia Italiana sta vivendo la sua

E non è finita, nel 2012 c'è anche l'Imu
Le imprese sono sempre più strozzate dal fisco. Secondo le ultime analisi della banca mondiale "la pressione fiscale sui profitti, sommando tasse e contributi è pari al 68,5%". E non è finita: "Nel 2012, con l'Imu sugli immobili produttivi, è destinata a raddoppiare". A lanciare l'allarme fisco è il presidente della Cna, Ivan Malavasi, in occasione dell'assemblea annuale.
"La nostra pressione fiscale - ha denunciato Malavasi - è una delle più alte del mondo" e "nessuna impresa può pagare sempre più tasse per il solo fatto di esistere". Secondo il presidente della Cna "è giunto il momento di uscire definitivamente dalla trappola in cui ci siamo infilati, fatta di grandissima pressione fiscale, elevato numero di controlli e alto tasso di evasione. Iniziamo a uscirne destinando alla riduzione della tassazione le risorse recuperate dalla lotta all'evasione".
Più info: http://www.finanzainchiaro.it/dblog/articolo.asp?articolo=14189&utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+Finanzainchiaro+%28FinanzaInChiaro%29&utm_content=Google+Reader#ixzz2CgYndwLW
INCHIESTA/ Tasse, ecco i numeri dell'esproprio di Stato
Ugo Arrigo
mercoledì 31 ottobre 2012.

La settimana scorsa abbiamo messo a confronto la crescita del gettito fiscale negli anni recenti con la crescita del Pil nominale registrata negli stessi periodi.
La domanda alla quale volevamo rispondere era la seguente: per ogni 100 euro in più di Pil prodotto in questi anni quanti ce ne ha portati via il fisco?
La risposta è stata sorprendente e inattesa.
Ci aspettavamo infatti un valore elevato per l’effetto congiunto della grande recessione economica del 2008-09, riavviata nel 2011, e degli inasprimenti fiscali attuati con le numerose manovre di finanza pubblica.
Non ci aspettavamo tuttavia di scoprire che la quasi totalità del maggior Pil si fosse volatilizzata in maggior prelievo fiscale.


Abbiamo infatti scoperto che dal 2005 al 2012 (governi politici Prodi e Berlusconi e governo tecnico Monti) il Pil nominale risulta essere aumentato, considerando per il 2012 le previsioni contenute nel recente aggiornamento al DEF, di 128 miliardi mentre il gettito fiscale è cresciuto di 124 miliardi.
Il maggior gettito risulta quindi aver assorbito il 97% del maggior Pil.
Questo risultato deve essere tuttavia imputato prevalentemente alle scelte di finanza pubblica dell’ultimo anno.
Il riferimento è al consistente inasprimento fiscale della seconda metà del 2011, avviato quando già era nota la ripresa delle fase recessiva e che non è stato interrotto, ma è anzi proseguito con l’ultimo provvedimento (il d.d.l. ‘stabilità’), nonostante la crisi sia peggiorata ben al di là della previsione più pessimistica di un anno fa.


Purtroppo dobbiamo dire ai lettori del Sussidiario che la nostra analisi della scorsa settimana sul peso del fisco era persino ottimistica.
Infatti riferendoci al Pil non abbiamo tenuto conto nei calcoli della distinzione tra il Pil che si forma alla luce del sole, e paga quindi le tasse previste, e Pil sommerso, che invece le tasse riteniamo non le paghi.
La crescita del Pil nel periodo preso in considerazione è dunque dovuta in parte alla variazione del Pil sommerso e in parte alla variazione del Pil ‘emerso’ ma è solo con quest’ultima che il maggior gettito fiscale va confrontato.
Rifacciamo allora i nostri calcoli scindendo la variazione del Pil nelle due distinte componenti.



L'Economia Italiana sta vivendo la sua

Il Graf. 1 mette a confronto l’incremento di gettito fiscale in alcuni intervalli di tempo con l’incremento stimato del Pil ‘emerso’ e l’incremento stimato del Pil sommerso. L’analisi è estesa al 2013 basandosi sui dati previsivi del recente aggiornamento al DEF presentato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.
La ripartizione del Pil tra ‘osservato’ e sommerso che è stata utilizzata è quella resa disponibile dall’Istat sino all’anno 2008.
Poiché essa indica il Pil sommerso in valore entro una forbice, nell’elaborazione si è adottato il valore medio tra il Pil sommerso nell’ipotesi minima e quello dell’ipotesi massima indicata dall’Istat.


Il Pil ‘emerso’ è dunque la differenza tra il Pil totale e quello sommerso nella sua stima media.
Per gli anni successivi al 2008 si è prudenzialmente ipotizzato che il peso del Pil sommerso sul Pil totale sia rimasto invariato al suo valore del 2008 (media tra ipotesi massima e ipotesi minima), pari al 16,8%, pur essendo altamente probabile che per effetto della grave recessione economica del 2008-09 sia cresciuto.
Sulla base delle assunzioni precedenti si scopre, come riportato nel Graf. 1, che:


1) Dal 2005 al 2008 (governo politico Prodi) il Pil nominale è aumentato di 139 miliardi, ma di essi 23 sono imputabili alla crescita del sommerso.
L’aumento di Pil non sommerso è quindi limitato a 115 miliardi, a fronte di un aumento del gettito fiscale di 96 miliardi.
Il maggior gettito risulta quindi aver assorbito l’83% del maggior Pil non sommerso.


2) Dal 2005 al 2011 (governi politici Prodi e Berlusconi) il Pil nominale è aumentato di 144 miliardi ma di essi 24 sono imputabili alla crescita del sommerso.
L’aumento di Pil non sommerso è quindi risultato pari a 120 miliardi, a fronte di una crescita del gettito fiscale di 96 miliardi. Il maggior gettito risulta quindi aver assorbito l’80% del maggior Pil non sommerso.


3) Dal 2005 al 2013 (governi politici Prodi e Berlusconi e governo tecnico Monti) il Pil nominale risulterà essere aumentato, se si confermeranno le previsioni del recente aggiornamento al DEF, di 146 miliardi.
Di essi tuttavia 25 sono imputabili (nella nostra ipotesi prudenziale) alla crescita del sommerso, per cui l’aumento di Pil non sommerso si limita a 121 miliardi a fronte di una crescita del gettito fiscale nello stesso periodo di ben 141 miliardi.
Il maggior gettito risulterà quindi aver assorbito il 116% del maggior Pil non sommerso formatosi negli ultimi 8 anni.


La stima precedente è frutto di un’ipotesi prudenziale e deve quindi essere interpretata nel senso che il maggior gettito risulterà aver assorbito almeno il 116% del maggior Pil prodotto alla luce del sole e sottoposto alla dura pressione, ma in questo caso dovremmo proprio dire esproprio, fiscale.
Invece nell’ipotesi più realistica che il peso del sommerso sul Pil sia cresciuto negli anni della crisi (2008-09) tale valore è destinato a risultare anche sensibilmente più alto.
...........................
Stime più recenti non di fonte Istat del peso del sommerso sono quelle presentate dal Centro Studi Confindustria a settembre 2010 secondo le quali il Pil sommerso avrebbe superato durante la recessione la soglia del 20%.
Come cambiano i dati precedenti se assumiamo nel 2011 che il peso del sommerso sia stato del 20%?
Intanto occorre precisare che se assumiamo tale ipotesi è opportuno, per ragioni di prudenza, confrontarla con l’ipotesi massima di sommerso di fonte Istat per gli anni per cui è disponibile.
Inoltre, in assenza di informazioni ulteriori, assumiamo un sommerso pari al 20% del Pil totale anche per gli anni successivi al 2011.
....................................................

L'Economia Italiana sta vivendo la sua

Nella nuova ipotesi la ripartizione della crescita del Pil tra emerso e sommerso vedrebbe un valore molto più elevato per quest’ultimo....................
Invece nell’intero periodo 2005-13 la crescita prevista del gettito, pari a 141 miliardi, risulterebbe addirittura pari al 168% della crescita del Pil ‘emerso’ nello stesso periodo.


La cifra è enorme ma non possiamo dire che sia irrealistica.
Solo l’Istat, pubblicando i dati aggiornati sul sommerso, potrebbe chiarire la questione. Per il momento, non volendo lasciare il lettore con eccessiva incertezza, possiamo dire che la stima del 116% rappresenta un valore minimo e la stima del 168% un valore massimo
.
Sono rispettivamente il pavimento e il tetto del rapporto tra crescita del gettito e crescita del Pil ‘emerso’. La media tra i due valori è il 142% ed essa potrebbe rappresentare un’indicazione accettabile.


In tutte le tre ipotesi, in ogni caso, emerge che il fisco si è preso negli ultimi otto anni dai contribuenti che producono Pil alla luce del sole di più del maggior Pil che essi hanno prodotto.
E allora non si può che riconfermare la domanda della scorsa settimana: per quale ragione essi dovrebbero cercare di produrre più Pil nei prossimi anni?
Quali incentivi hanno dallo stato per non assecondare e accelerare il declino italiano.

.

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