Veneziano doc, professionalità e passione mai in discussione, una carriera di alti e bassi senza mai alzare la voce: stiamo parlando di Francesco “Frank” Vitucci.
Il 48enne coach veneziano comincia la sua carriera proprio nelle file veneziane della Reyer, dove allena le giovanili e tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90 ricopre il compito di assistent coach a grandissimi allenatori come Primo, Zorzi (scherzi della sorte ora suo vice ad Avellino), Skansi e De Sisti. Dopo 7 anni gli viene affidata la squadra veneta da head coach e nel 1996 non fallisce l’obiettivo di portarli in Serie A1. Quando la Reyer Venezia soccombe, Vitucci passa all’Andrea Costa Imola dove al massimo della storia societaria partecipa ai playoff scudetto, alla Coppa Korac e alla Coppa Saporta l’anno seguente.
Nelle stagioni 2001/02-2002/03 coach Vitucci scende nuovamente in LegaDue a Scafati; la storia seguente è nelle file del progetto Benetton, dove Frank Vitucci matura la sua esperienza come assistente di allenatori blasonati come Messina, Blatt e Ramagli. Dall’esonero di quest’ultimo viene affidata per un breve periodo la panchina al coach veneziano, che poi ci ritornerà a pieno titolo nella stagione 2009/10.
“La condanna a morte” come viene definita da Vitucci è l’improvviso esonero dopo la sconfitta con Teramo. Senza scenate il 48enne lagunare saluta i suoi tifosi dopo anni di grande professionalità e sposa il nuovo progetto dell’Air Avellino.
Una piccola curiosità è l’aver respirato l’aria Nba nelle Summer League, quando Vitucci è inserito nello staff tecnico degli Orlando Magic (2003), dei Toronto Raptors (2006) e Portland Trail Blazers (2007).
La quarta forza del campionato è guidata dalla saggezza di un coach che vede nel lavoro in palestra la risposta migliore a qualsiasi critica e che riesce a tirar fuori dai suoi giocatori sempre il massimo anche quando le cose stanno andando allo sfascio. La vittoria di sabato contro Montegranaro è il quarto successo nelle ultime cinque partite: c’è chi alle difficoltà reagisce mettendo le mani avanti, e chi aguzza l’ingegno, magari facendo giocare una guardia da numero 4… ecco, questo è Frank Vitucci!
La Final Eight di Coppa Italia è stato un punto esclamativo in più della stagione di Avellino (con l’uscita in semifinale contro Cantù) e nella conferenza stampa Vitucci direi che ha dimostrato una volta in più che parla poco, ma quando parla non le lascia a dire a nessuno:
… e tutti sappiamo com’è andata contro Milano!