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L’emancipazione femminile nei Giochi olimpici

Creato il 07 dicembre 2014 da Retrò Online Magazine @retr_online

VIAGGIO DELL’EMANCIPAZIONE FEMMINILE ATTRAVERSO LO SPORT OLIMPICO

INTERVISTA AD ADRIANA BALZARINI

Dopo l’inaugurazione tenutasi a Roma presso il Salone delle Autorità (Stadio Olimpico), cui ha seguito quella di Latina dal 21 al 23 novembre “L’emancipazione femminile attraverso i giochi olimpici”, approda a Milano la trentaduesima edizione del Milano International FICTS Fest che si svolge dal 3 all’8 dicembre all’interno di “Sport Movies and Tv 2014″. La mostra a ingresso libero è organizzata da Panathlon International Italia e sarà allestita presso Palazzo Giureconsulti in Piazza Mercanti 2.

A cura di Adriana Balzarini, professoressa di educazione fisica di Verbania ed esponente di Panathlon Area 3 di Piemonte e Valle d’Aosta, l’esposizione si propone di illustrare come la fatica, la costanza, la passione e l’impegno abbiano portato le donne a raggiungere l’emancipazione nelle discipline sportive. Si tratta di un percorso lungo e tortuoso che trova le sue radici nell’antica Grecia ma si concentra nel secolo appena terminato, a dimostrazione di come i grandi risultati ottenuti dalle donne siano frutto di un periodo storico preciso che dista, tra l’altro, molto poco da noi.

30 sono i pannelli che ripercorrono il viaggio compiuto da donne straordinarie e molte di più sono le “First Lady”: dalla prima campionessa olimpica (Charlotte Cooper, tennista) alla prima medaglia olimpica femminile per l’Italia e ancora la prima atleta saudita a partecipare alle Olimpiadi e la prima donna afro-americana vincitrice di una medaglia. Un tema, quello dell’emancipazione femminile, che in questo contesto si trova ad abbracciare numerosi sport, numerose realtà culturali e si corona sempre con una vittoria.

All’intervista per Retrò Online Adriana Balzarini risponde così:

G.M. Come insegnante lei si trova a contatto con generazioni che vivono i risultati di questo lungo percorso che ha portato la donna ad avere pari opportunità a livello sportivo. Come reagiscono i giovani nello scoprire che si tratta di conquiste assolutamente recenti e che hanno richiesto fatica, impegno e anche ribellione nei confronti di regole precostituite?
A.B. I ragazzi, ma devo dire anche molti insegnanti, hanno scoperto che le donne hanno dovuto fare molti sacrifici e talvolta sopportare umiliazioni per raggiungere traguardi che, grazie alla loro forza e determinazione, oggi sono sotto gli occhi di tutti. Sono affascinati nel conoscere che siamo stati i primi nel mondo ad aver organizzato giochi Paralimpici (Roma 1960), i primi ad aver avuto la donna che ha letto il Giuramento olimpico degli atleti (Giuliana Minuzzo – Olimpiadi invernali 1956, Cortina) e per la prima volta a Torino 2006 otto donne hanno portato la bandiera olimpica. Sono rimasti inoltre colpiti nel sapere che il mondo sportivo femminile appartiene alla storia recente (‘900) e sono orgogliosa del fatto che molti studenti dal mio lavoro prenderanno spunto per preparare il loro esame di Stato.

G.M. La mostra fa parte di un progetto più ampio, o meglio, si tratta di una prima modalità di approccio a un tema che le è molto caro e che ha deciso di affrontare anche attraverso la rappresentazione teatrale.
A.B. Devo dire che mi piacerebbe molto fare una rappresentazione teatrale su questo tema, qualche idea è in fase di elaborazione ma dovrà attendere il termine dei numerosi incontri in programma con il Panathlon e le scuole.

di Giulia Massari

Tags:adriana balzarini,giochi olimpici,olimpiadi,panathlon Next post

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