Passata la catastrofe, le telecamere del Tgla7 si soffermano a fare un bilancio provvisorio dei danni e delle perdite umane. Dopo il terremoto che martedì ha devastato l’Emilia. La terra ha tremato ancora. Rabbia e dolore si mescolano nelle zone colpite da questa disgrazia, nel frattempo il Consiglio dei ministri ha varato il decreto con le misure di emergenza post-terremoto: molto discusso l’aumento delle accise sui carburanti di due centesimi al litro. C’è chi invece ha attivato un altra strada per aiutare le popolazioni colpite dal sisma. Dall’Italia è partita una vera gara di solidarietà alla prima vendita dei 12 milioni di chili di Parmigiano Reggiano recuperato dal crollo dei magazzini di stagionatura distrutti dal terremoto. Lo rende noto la Coldiretti che ha organizzato l’iniziativa per fare ripartire al più presto l’economia e il lavoro, con il prodotto motore e simbolo dei territori colpiti dal sisma, che contano danni di almeno 250 milioni per il solo settore agroalimentare con crolli e lesioni degli edifici rurali (case, stalle, fienili e serre), danni ai macchinari e perdita degli animali sotto le macerie.
Mentre un altro terremoto muove le reazioni dei cittadini provati dal sisma, quello legato al dubbio che tutto sia stato provocato dall’uomo. Molti sono convinti che il secondo terremoto sia stato la conseguenza delle trivellazioni per lo stoccaggio di Gas Metano nel sottosuolo. Giovani o anziani sono convinti che le perforazioni siano la concausa della sciagura : “vogliono mettere del gas, alterando le tensioni nella terra, praticamente una bomba sotto di noi”. Non pochi, dunque, ritengono che insieme al naturale movimento della crosta terrestre, una delle principali cause del terremoto e del conseguente sciame sismico, sia da ricercare nelle pratiche estreme di “Fracking” ovvero, la indiscriminata perforazione idraulica del territorio che avviene per una prima parte in senso verticale e quindi corre in senso orizzontale, parallelamente al terreno. Nelle voragini generate dalle perforazioni vengono iniettate diverse sostanze di composizione segretissima (top secret industriale) che sarebbero la concausa scatenante dei terremoti.
Secondo alcune fonti ufficiali, dall’inizio dell’anno in Italia si sono registrate 632 scosse, tutte nel nord Italia, e tutte in corrispondenza dei cosiddetti “Shale Gas”, ovvero le zone dedicate alla pratica delle esplorazioni e delle perforazioni in gergo dette Fracking.
Lo spavento, il disagio, l’esasperazione, non aiutano e anche se arrivano smentite ufficiali, molti rimangono convinti che la terra abbia parlato e che la mano dell’uomo abbia favorito il terremoto. Paura, morte e polemiche sono i protagonisti di questi tristi giorni e accompagnano gli animi che dovranno affrontare il domani della ricostruzione.