Girovagando per il web alla ricerca di quei famigerati esempi di articoli e manualetti che in 10 passi ci accompagnano nel meraviglioso mondo del creare un curriculum perfetto (e la lettera motivazionale perfetta, e affini) , mi si è di nuovo spalancato davanti un mondo.
Il mondo è bello perché è vario, e il mondo di internet è bello perché ormai ci trovi di tutto: basta un click, e puoi googlare l’impossibile, e trovare tutto quello che cerchi. Certo, bisogna farla bene quella googlata, ma ciascuno di noi ormai è abbastanza esperto, e se non lo è.. gente, basta fare un paio di tentativi, immedesimarsi nella mente dell’”homo communis” e pensare “ma la mia vicina di casa ottantenne, come ci chiederebbe quella o quell’altra cosa?”.
Ecco, le parole che userebbe la nostra vicina ottantenne sono le famose e tanto favoleggiate “Keywords” di ricerca, che se digitate nell’apposito campo in alto al centro di google, ci schiudono il mondo della conoscenza virtuale, su qualsiasi argomento.
Non bisogna andare troppo lontano, infatti, basta fare le cose molto semplici e cercare a prova di deficiente: vi stupirete di certi risultati di ricerca! (come dicevo, il mondo è bello perché è vario).
In ogni caso, come promesso, oggi vorrei parlarvi di uno di questi risultati di ricerca che, benché mi stia fornendo un ottimo spunto di argomentazione, lì per lì mi ha lasciato un po’ perplessa, e con il dubbio di poter essere una virtuale vittima dell’ennesimo raggiro ai danni di poveri disperati… e creduloni.
Il link che ho cliccato, e che trovate QUI, mi ha incuriosito perché non recitava dei soliti “10 passi”, bensì delle 32 domande che ti fanno al colloquio di lavoro, e a cui ti conviene (duh!) rispondere bene, se vuoi essere assunto.
Ecco li. “Se vuoi essere assunto”. Le parole magiche.
E chi di noi non vuole essere assunto? Chi di noi disperati, sfigatissimi, derelitti disoccupati non vorrebbe la bacchetta magica, la CONOSCENZA e la chiave del SAPERE a portata di mano, lì pronta per aiutarci – con poca spesa e senza sforzo – a leggere nella mente del selezionatore, rispondere correttamente a tutte le sue domande e- in scioltezza – sbaragliare tutti gli altri candidati per accaparrarsi l’agognato posto?
Beh, sempre che nessuno degli altri candidati abbia letto il tuo stesso decalogo. Trentadualogo. Libro. Chiamiamolo libro, va.
Perché di un libro si tratta, come evinciamo andando a leggiucchiare il meraviglioso esempio di retorica delle vendite che accompagna la frasetta-teaser (egregiamente costruito per massimizzare l’indicizzazione, e raggiungere più pesciolini possibile da far cadere nella propria rete). E i libricciuolo è in vendita… oh, fortunati noi!
Ora, la cosa si fa interessante (e anche un po’ da brivido). Al di là delle 32 domande, che vengono lasciate in chiaro – e che più sotto elencherò – e dove possiamo facilmente riconoscere le “solite” domande che prima o poi qualcuno di noi si è sentito porre, dal robotico selezionatore (visto? Ha un manuale anche lui, ve l’ho detto! Fanno tutti le stesse domande!) o durante i test psico-attitudinali, spicca maestosamente per assenza LA domanda, quella di cui abbiamo parlato tanto nei giorni scorsi.. quella che non ti potrebbero fare ma ti fanno sempre… avete capito quale e non ci dilungheremo ulteriormente in proposito.
Ma ecco, che d’un tratto quel furbone dell’autore ci ingolosisce con qualche testimonianza “vera” di gente che prima di noi si è affidata ai suoi consigli, e che in men che non si dica, in quattro e quattr’otto, appena preso il libro e letto in una serata (in fondo le domande/risposte sono solo 32)-…tac! Ha trovato lavoro.
Ma subito eh. Senza frapporre indugio.
Sbaragliando la concorrenza, e pentendosi di non averci pensato prima, ad acquistare il libello d’oro, fonte di eterna saggezza e delle risposte giuste da dare all’occorrenza di un altrimenti sudatissimo colloquio di lavoro.
Roba da invogliarmi quasi a spendere questi 5€ e rotti per appagare la mia curiosità con l’amena lettura di queste benedette risposte alle 32 domande più fatte!
E suvvia non facciamo gli spilorci: e che volete che siano, dice l’autore, soli 5€ di fronte alla possibilità di accaparrarsi subito il lavoro dei nostri sogni?? C’è anche una clausola soddisfatti o rimborsati! (Che non ho avuto cuore di andare a leggere, chiedendomi se avremmo le solite 48 ore per imparare a memoria il libro prima di restituirlo – e se poi ci dimentichiamo qualcosa e mandiamo a puttane il colloquio lo stesso?? -, o se potremmo farlo chinando il capo all’evidenza della nostra incapacità, diciamo … che ne so, dopo 12 mesi di disoccupazione? 9 mesi? 14? Quale è la tempistica giusta per sentirsi degli emeriti inetti senza speranze in questi casi?)
Miei cari, credetemi che sono rimasta un po’ così, a chiedermi se sono io troppo suscettibile all’argomento, o se la gente ha davvero il sacrosanto diritto di tentare di fare soldi come può sfruttando le proprie capacità, magari dando dei buoni, semplici consigli (a pagamento). E pace all’anima nostra se nel farlo, incidentalmente, sfrutta anche le speranze di quei poveracci, disperati di disoccupati come noi, che non sappiamo più dove andare a sbattere la testa per trovare un lavoro, e che non ci sappiamo spiegare moltissime cose, ma soprattutto: perché noi non andiamo mai bene.
Checcavolo, probabilmente la risposta sta scritta nel libretto, separata da me solo dalla mia spilorceria, e da quelle famigerate 5€.
Se bevessi il caffè al bar, potrei privarmene per una settimana per reinvestirne il costo.. ma non lo bevo il caffè al bar. È un lusso che, da disoccupata, mi sono dovuta negare (con gran beneficio del mio fisico, fra l’altro). Hm, è davvero un peccato che io sia così prevenuta rispetto a questo utilissimo, umanitarissimo, imperdibile “bigino della vita”, la cui importanza fondamentale non riesco nemmeno ad immaginare.
È proprio questa mia mancanza di inventiva, forse, a tarparmi le ali e impedirmi di spiccare il volo nel mercato del lavoro… e che peccato che, tristemente, io sia condannata a restare nell’oblio, nell’oscurantismo che mi sono scelta, e nella mia piatta, mediocre vita da disoccupata che non sa sostenere un colloquio di lavoro con successo.
Beh, quasi quasi una domanda per questo tizio, ce l’ho anche io. E no, non è “quanti polli hai fregato con questa storia, esattamente?” ma… “Caro autore, prima di questo libro non è che per caso ha scritto “i 32 modi con cui farti notare da selezionatori perché ti PROPONGANO un colloquio di lavoro – invece che ignorarti bellamente”?”
No, perché nel caso propenderei per un acquisto congiunto, magari approfittando di uno sconticino…
Ok, allora restiamo così: se qualcuno vuole provare e poi raccontarmi (o fare come si faceva al liceo, e passarmi le fotocopie), il mio indirizzo lo avete… vi faccio solo notare che, a differenza di qui sotto dove – da brava pignola – mi sono permessa di correggere la profusione di apostrofi grammaticalmente mostruosi inseriti, la pubblicazione “seria” probabilmente continuerà a mostrare una profusione di “Qual’è” e “un’interno”… Ehi, dopotutto cosa ci aspettiamo per 5€??
Evidentemente l’esperto è esperto “orale” e non “scritto”, ma voi fatevi un favore e seguite la prima regola del buon candidato: parlare e scrivere un italiano più che corretto è la presentazione migliore che possiate fare di voi stessi (e anche il regalo più grande in termini di autostima che possiate farvi).
Ed ora, come promesso, ecco le domande! E per le risposte.. ovviamente, alla prossima puntata.. oppure, che diamine, compratevi il libro:
- Parlami di te
- Dimmi i tuoi punti di forza
- Dimmi i tuoi punti di debolezza
- Perché vuoi cambiare lavoro?
- Perché vuoi lavorare qui da noi?
- Dove ti vedi tra 5, 10 anni?
- Non sei troppo qualificato per questa posizione ?
- Descrivi la tua azienda ideale.
- Come gestire i silenzi
- Perché dovremmo scegliere Lei?
- Perché non lavora da cosi tanto tempo?
- Sei disponibile a viaggiare o trasferirti ?
- Vedi che tra gli interessi hai messo X, che buoni libri hai letto ultimamente?
- Che interessi hai al di fuori del lavoro ?
- Dimmi una volta in cui il tuo lavoro ha avuto delle critiche
- Quali sono i punti di forza e di debolezza della tua impresa attuale ( ex capo, management etc)
- Non avere le caratteristiche richieste
- Come saresti dover riportare a una donna ( uno più giovane, un appartenente a una minoranza)
- Sulle informazioni confidenziali
- Sono un po’ dubbioso per il fatto che non hai tanta esperienza quanta vorremmo.
- Perché dovrei prendere qualcuno esterno quando potrei promuovere un interno ?
- A poter tornare indietro cosa avrebbe fatto di diverso nella sua vita?
- Può lavorare sotto pressione
- Come mai non guadagna di più a questa fase della sua carriera?
- Qual è stata la decisione più sofferta che ha mai preso?
- Qual è stato il lavoro più noioso che ha mai fatto
- Sei mai stato assente dal lavoro per più di un paio di giorni nei precedenti lavori?
- E’ un problema lavorare la notte o nei weekend?
- Come mai ha cambiato cosi tanti lavori?
- Come avrebbe potuto fare carriera più velocemente? Interessanti ?