È nato Huffington Post Italia. La versione italiana diretta da Lucia Annunziata ha aperto i battenti e lo ha fatto con Silvio Berlusconi sparato in homepage. Di commenti ce ne sono stati molti.
Per esempio Pier Luca Santoro scrive:
"Arruolare folle di blogger che scrivono gratuitamente e/o utilizzare social network e SEO alle porte del 2013 non può davvero considerarsi innovativo o “rivoluzionario”, e che determinano il perchè nel nostro Paese non sarà il successo di altre nazioni finendo probabilmente per minare la già precaria salute economica delle testate all digital italiane".E Vittorio Pasteris dice:
"nulla di particolarmente rivoluzionario anche perchè per buona parte il contenitore è il classico e rodato HuPo made in Usa e i contenuti sono italiani.
Si sente purtroppo poco tendente a niente la grandissima scuola digitale del gruppo Espresso – Repubblica partner editoriale dell’avventura.
Molti blogger presentati in prospettiva, una ventina di blogger operativi per buona parte del giro radical chic Vip ma intelligentemente presi di diversi orientamenti politici".
Nel mio piccolo mi sento di dire che Huffington Post Italia, almeno per ora, è protagonista di un fatto particolare: arrivare dopo chi ha preso spunto dal sito americano. Fondare un sito sull'apporto di blogger con l'aggiunta di giornalisti è stata la forza dell'Hupo negli Stati Uniti. Scelta talmente tanto azzeccata che nel nostro paese, tanto per fare un esempio, è stata presa come spunto dal Fatto Quotidiano.
Ecco, l'Huffington Post arriva dopo chi ne ha preso spunto. Strana la vita eh?
E comunque in bocca al lupo a tutti. Anche se sulla storia che i blogger non vadano pagati continuo a non essere del tutto d'accordo.
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