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"L'idiota" di F. Dostoevskij

Creato il 12 gennaio 2013 da Bens
Il principe Myskin non era un idiota, era proprio un deficiente, di quelli che a scuola chiudevi nel bagno dei disabili per tutta la ricreazione e capitava anche di dimenticarselo l'ora successiva fino a quando la professoressa di Storia, con il registro sotto mano, chiedeva alla classe: "Si può sapere che fine ha fatto quell'imbecille di Myskin?".
Mi perdonerà la comunità internazionale se la bontà e lo splendore del principe Myskin mi hanno talmente indisposta al punto da chiedermi come fosse possibile anche solo dubitare egli non fosse altro che un idiota senza arte né parte, completamente alla mercè degli sbalzi premestruali delle sue favorite, Aglaja e Nastasja.
Sarò perdonata per la mia insensibilità belluina, per la mia ciecità e per il mio cuore di ghiaccio, ma caro principe Myskin, lei non solo è scemo, è anche orribilmente noioso come tutti coloro non glorificati da un'irrispettosa malizia. Non c'è nulla di umano in questo uomo così corretto, se non quella aurea di gigantesco fallimento che potrebbe essere quasi sufficiente a farmelo apprezzare se solo venisse sfruttata e sfogata in azioni di bassa lega, incorniciate in qualche umido vicoletto moscovita, con le braghe abbassate.
Myskin è freddo, domina le sue tenebre, pensa sempre a quale sia la cosa giusta da fare, si altera ma non si arrabbia, non resiste a spogliare delle velleità di circostanza i comportamenti di chi gli gira attorno, che si faccia anche gli affari suoi, caro Myskin.
Anzi, si metta da una parte, guardi c'è una poltrona libera lassù in galleria, laterale, al buio, bravo, ciao eh, ciao.
LUCI.
Rogozin.
Non perdonarli per averti dimenticato, non perdonarli mai.
Non esiste violenza che non nasca dall'amore e non esiste amore che non diventi eterno con la morte.
Guardate Rogozin, così imperfetto, finito, sedotto, disperato, innamorato, sbagliato, perduto: raccoglietelo e comprendetelo.
Piangetelo. Adoratelo. Cosa c'è di più totale di questo suo destino malato, strapazzato dalle voglie matte della bella Nastasja che fa di tutto per essere odiata da me e uccisa da lui.
E' Rogozin la timida luce di questo libro, Rogozin che è semplice, che non vuole salvare nessuno ma che vuole solo prendere, che non vuole discorrere ma solo combattere, Rogozin che non chiede il permesso ma che si compra la speranza di un amore per un mucchio di rubli, Rogozin che vince, più di tutti e prima di tutti.

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