Gli autori di AI War ci propongono un nuovo strategico ad ambientazione fantascientifica
Arcen Games è diventata nota tra gli amanti della strategia virtuale grazie agli AI War, che hanno ottenuto buoni riscontri di critica e pubblico. Per questo c'era una certa attesa per The Last Federation, strategico tattico dall'ambientazione spaziale, condito con qualche elemento adventure. La commistione di generi vi fa temere subito il peggio? Aspettate, perché c'è tempo per le critiche.
L'obiettivo di Arcen Games è quello di far vivere il giocatore in un universo in continua evoluzione in cui l'intelligenza artificiale risponde efficacemente alle sue interazioni, così da creare una moltitudine di possibilità nell'avanzamento della missione principale. In effetti la sensazione di libertà è davvero forte e, nonostante l'introduzione al gioco sia graduale, ben presto ci si ritrova a dover compiere scelte su scelte tra una rosa enorme. Pensate che l'intelligenza artificiale che muove l'universo è così sviluppata che è possibile selezionare una modalità spettatore per vedere come evolve da solo. Ma andiamo con ordine per non confonderci.La galassia in cui si svolge il gioco è abitata da diverse razze (otto in totale), ognuna con il suo pianeta iniziale e le sue tecnologie spaziali. Noi vestiremo i panni dell'ultimo degli Hydral, una razza acquatica i cui membri hanno quattro teste e sono aggressivi al punto da aver commesso veri e propri genocidi. Capite perché le altre razze hanno deciso di sterminare la nostra gente? Il nostro compito sarà quello di far risorgere gli Hydral fondando una federazione pacifica tra le altre specie. Purtroppo tra il dire e il fare c'è di mezzo l'universo, anche perché all'inizio si dispone soltanto di un'astronave e di un'intelligenza artificiale un po' pazzerella a farci da guida. Le premesse per la riuscita della missione non sono certo brillanti.
The Last Federation - Il trailer di lancio
Un universo di possibilità
Ben presto comprenderemo che per riuscire a fondare la federazione bisogna prima entrare nelle dinamiche delle diverse razze, studiandone il comportamento e le interazioni reciproche. Qui The Last Federation inizia a farsi davvero complesso, perché lo studio dei dati, raccolti in preziose schermate di riepilogo, diventa una parte fondamentale del gioco.
Ogni razza ha valori differenti nell'economia, nella felicità del popolo, nello sviluppo e via discorrendo. Il protagonista non ha il controllo diretto sulle scelte che vengono fatte, che spettano ai vari governi. Il suo, e di conseguenza nostro, è un ruolo più subdolo, che richiede di influenzare le scelte in modo tale da indirizzarle dove vogliamo. Per farcela dobbiamo di volta in volta decidere come agire. Vogliamo fare in modo che una razza accresca le sue difese in previsione di una guerra contro un'altra? Allora dovremo fargli sentire il pericolo, magari con azioni di sabotaggio. Vogliamo che una razza ne raggiunga un'altra a livello tecnologico? Allora dovremo aiutarla nella ricerca. Vogliamo che due razze stringano un'alleanza? E allora dovremo scegliere la via diplomatica e lavorare in modo da farle avvicinare. Insomma, il sistema di gioco di The Last Federation è così aperto che è difficile riassumerlo in poche righe. Quello che speriamo è che ne abbiate chiara la finalità, ossia garantire una libertà di scelta completa... a volte troppa, visto che non sempre l'impatto delle nostre azioni è chiarissimo. Si tratta di uno dei difetti che emerge dopo diverse ore di gioco e che tende a sparire (o a lenirsi) con l'esperienza, quando si acquisisce una conoscenza tale dell'interfaccia e delle varie opzioni da poter prevedere in anticipo quali saranno i risultati di certe azioni. Ma torniamo alla nostra galassia, in cui dovreste aver capito che la machiavellicità paga, eccome.Se proprio bisogna combattere...
Oltre a scegliere tra le varie opzioni disponili per influenzare gli altri, a volte bisogna scendere in campo direttamente. I combattimenti, presentati fin dall'inizio del tutorial, sono molto semplici da gestire.
La visuale della battaglia è a volo d'uccello, mentre a ogni turno bisogna scegliere dove muoversi (con un click del mouse), quale arma usare e la modalità di fuoco. Presto si capisce che non esiste una scelta valida per tutte le occasioni, perché i nemici possono essere più resistenti a certe armi, meno ad altre. A volte occorre usare più armi contro la stessa nave, magari per abbattere prima gli scudi e quindi per colpire lo scafo. Se le missioni di combattimento sono le più comuni, ci sono alcune varianti che vanno citate, come le missioni di attracco, che sostanzialmente richiedono di resistere agli avversari per diversi turni prima di riuscire a entrare in una stazione spaziale. Il prerequisito più importante per avere sempre la meglio è tenere in considerazione un solo, grande, fattore: lo sviluppo tecnologico. Se si rimane indietro rispetto agli altri, è meglio evitare qualsiasi conflitto, perché se ne uscirebbe inevitabilmente triturati (è un po' la storia delle fionde contro i fucili).Requisiti di Sistema PC
- Configurazione di Prova
- OS: Windows 8.1 Pro 64-bit
- CPU: Intel Core i7-4770 a 3.40GHz
- RAM: 2 GB
- Scheda video: nVidia GeForce GTX 660
- Requisiti Minimi
- Sistema operativo: Windows XP / Vista / 7 / 8
- Processore: Processore 2 GHz (Single Core) o 1.8 GHz (Dual Core)
- RAM: 1,5 GB
- Scheda video: scheda 3D compatibile con OpenGL 2.0 e con un minimo di 256 MB di Vram, che supporti almeno la risoluzione 1024x768.
- Spazio su disco: 5 GB
- DirectX: 9.0c
- Requisiti Consigliati
- RAM: 2 GB
Scelte obbligate
Il quadro che vi abbiamo presentato è molto sommario rispetto all'offerta complessiva di The Last Federation.
Volendo possiamo aggiungere la buona storia che fa da background all'azione, la simpatia dell'intelligenza artificiale da compagnia, l'altissima longevità, garantita soprattutto se si gioca ai livelli di difficoltà più elevati e molto altro. Peccato solo per il lato visivo, sottotono rispetto al resto e rispetto agli standard, pur non elevatissimi, del genere. Poco importa, perché i difetti veri, che pur ci sono, vanno ricercati altrove.Abbiamo decantato per tutto l'articolo la libertà offerta dal sistema di gioco, che confermiamo pur sottolineando che tanta interattività comporta qualche problema di bilanciamento. Sostanzialmente, dopo un paio di partite si capisce come vincere senza doversi scervellare troppo e ci si concentra su alcune azioni che portano con maggiore probabilità al risultato agognato. Di fatto, se non si prende l'iniziativa in proprio, tutti gli altri aspetti diventano facoltativi, ossia non più necessari per vincere. Come amiamo riportare di tanto in tanto, quale bravo generale sacrificherebbe le sue truppe se sa di poter vincere con perdite minime usando una certa tattica? Ecco, uno strategico dovrebbe sempre fare in modo di offrire scelte dal risultato non scontato, per non rendere inutili tutte le altre.
Pro
- Un universo che si evolve seguendo le gesta del giocatore
- Molte scelte a disposizione
- Strategia pura per amanti del genere
Contro
- Manca di equilibrio in alcuni aspetti fondamentali
- Tecnicamente sotto la concorrenza diretta
- I livelli di difficoltà più bassi sono da evitare