6 novembre 2013 • Interviste, Vetrina Cinema
Ha convinto praticamente tutti il nuovo film di John Lee Hancock, reduce dal successo di The Blind Side. Saving Mr. Banks racconta il dietro le quinte del libro Mary Poppins della scrittrice P.L.Travers, e delle controversie che ebbe con Walt Disney prima di autorizzarne la trasposizione cinematografica. Il film può contare su un cast di prim’ordine formato da Tom Hanks nei panni di Walt Disney, Emma Thompson come P.L.Travers, Paul Giamatti come suo autista personale e Colin Farrell che interpreta il padre della scrittrice.
Oggi al cinema ha incontrato il cast di Saving Mr Banks in occasione della premiere mondiale del nuovo film della Disney al London Film Festival.
Emma, che cosa ha pensato quando le è stato offerto questo ruolo?
Emma Thompson: Le attrici della mia età continuano a lamentarsi che non ci sono ruoli adatti per noi. Questo è uno dei ruoli più straordinari che mi potesse capitare e che ho avuto grazie alla mia straordinaria amica, nonché sceneggiatrice del film, Kelly Marcel. E’ una di quelle sceneggiature che dopo aver letto la prima pagina ti fa pensare: “Lo faccio. Non mi dovete pagare.” Però poi l’hanno fatto, hanno molto insistito ma mi hanno pagato con cioccolato e giocattoli (ride, n.d.r.)
Emma Thompson è P.L.Travers
Tom, è qui a Londra dall’inizio del Festival, l’ha inaugurato e ora lo chiude con Saving Mr. Banks. Era ansioso di interpretare Walt Disney?
Colin Farrell: Vi sembra una persona che può provare alcun tipo di ansia nell’approcciarsi ad un ruolo? (ride, n.d.r.)
Tom Hanks: C’era sicuramente una responsabilità che è diverso dal provare ansia per qualcosa. Walt Disney è una di quelle figure importanti nella nostra vita come lo sono Zio Sam, il Presidente degli Stati Uniti d’America, e Topolino stesso. Sapevo che si trattava di una sfida e che avrei avuto delle difficoltà anche perché non sapevo da dove cominciare se non dai miei stessi ricordi. Ci sono molte registrazioni audio e video ma purtroppo la maggior parte vedono Walt Disney interpretare Walt Disney. Quindi quando ho trovato quei momenti in cui lui era semplicemente se stesso ho capito il suo valore reale. E’ stata essenziale la disponibilità di sua figlia Diane Disney-Miller e del favoloso museo che hanno allestito a San Francisco.
John, quando ha iniziato a lavorare su questo progetto? Dopo aver letto la sceneggiatura, non ha mai avuto esitazioni?
John Lee Hancock: Stavo lavorando su un nuovo film ma non riuscivo mai a venirne a capo. Poi mi hanno inviato la sceneggiatura di Saving Mr. Banks dicendomi che si trattava di un ottimo soggetto ma non credevo di essere la persona giusta per realizzare un film su Mary Poppins. Quando il mio agente mi ha convinto a leggere lo script mi sono sentito completamente coinvolto nella storia, anche se io sono texano e non c’entro niente con quel contesto. Sono orgoglioso di essere riuscito a dirigere questo film. Ringrazio Dio per quest’opportunità.
Colin, la ritroviamo finalmente sul grande schermo dopo diverso tempo.
Colin Farrell: Sembra un insulto ma so che non lo è, perciò vada pure avanti (ride, n.d.r.)
Colin Farrell in conferenza stampa
Il ruolo che interpreta è molto diverso da ciò che ha fatto finora. Che cosa è stato diverso per lei?
Colin Farrell: Ogni volta che interpreti un ruolo nuovo e t’immergi nella vita di qualcun altro, c’è una dipartita da se stessi. Talvolta quando leggi una sceneggiatura capita di riflettere in maniera analitica sui dialoghi, la situazione, i personaggi. In questo caso mi è stato impossibile farlo. Mi sono veramente divertito perché mi sono lasciato trasportare dalle emozioni. E’ stato bello far parte di un progetto che coinvolge la vita di molte persone. Dopo aver letto la prima pagina dello script, mi sono detto: “Questo è il mio film.” Poi mi hanno detto che io non ero il protagonista ed io gli ho risposto: “Che significa che non sono IL protagonista, io sono UN protagonista.” (ride, n.d.r.)
Avete rivisto il film Mary Poppins durante le riprese? Cambia qualcosa durante la visione dopo aver rivelato quello che c’è dietro?
Emma Thompson: La prima notte che ci siamo ritrovati tutti insieme a Los Angeles, Colin ci ha fatto vedere Mary Poppins. E’ stata l’ultima volta che l’ho visto. Eravamo tutti meravigliati da quel film straordinario. C’era un’armonia incredibile sembrava che fossimo lì da giorni insieme e commentavamo: “Guarda quella scena, o mio dio ma quanto è lungo?” (ride, n.d.r.)
Colin, la tua performance legata a quella della piccola Annie Buckley, è veramente molto toccante. Che tipo di esperienza è stata recitare al fianco di una bambina? Come sei riuscito a creare quel tipo di alchimia?
Colin Farrell: Annie è fenomenale. E’ stato molto difficile ottenere le autorizzazioni per farla lavorare con noi ma credo ne sia valsa la pena. E’ stato facile lavorare con lei che era sul set con i suoi genitori ed i suoi due fratellini. Per due settimane abbiamo girato in un ranch fuori Los Angeles dove c’eravamo solo io, le bambine e Ruth Wilson, sei galline e un cavallo – giorni felici ragazzi! (ride, n.d.r.).
Come attori che cosa cambia quando si gira un film essenzialmente basato su un libro?
Tom Hanks: In questo caso non c’è spazio per l’improvvisazione, mi sono strettamente attenuto a ciò che era scritto nella sceneggiatura. Lo script era come la nostra Bibbia.
Emma Thompson: E’ veramente terribile lavorare quando la sceneggiatura non è stata ancora ultimata. Quando abbiamo girato Men in Black lo script del terzo atto non fu pronto fino a quando non arrivò il giorno delle riprese del terzo atto! Non capisco come si possa lavorare in questo modo. Il copione di Saving Mr. Banks invece era scritto magnificamente.
Tom Hanks interpreta Walt Disney
Tom, Walt Disney era un uomo che ha fatto sognare tutti, quali erano i suoi sogni prima di diventare un grande attore?
Tom Hanks: Non avevo sogni. Cercavo solo di ottenere un lavoro migliore rispetto al precedente. Il contrario di quello che faceva Walt Disney che ha cominciato a disegnare nel suo garage del Kansas City sperando di vendere la sua roba per 5 dollari al pezzo. Io invece speravo sempre di fare qualcosa in più del niente. Non capirò mai che cosa significa avere sogni da ragazzo. Io non avevo niente in testa. Non avevo progetti a lungo termine. Tiravo solo avanti.
Emma, non c’è attore che non sottolinei quanto sia bello lavorare con lei e quanto lei sia adorabile. Come è stato vestire i panni di una donna che dice “non voglio che ci sia il colore rosso nel mio film”?
Emma Thompson: Mi sono solo lasciata andare. Sono stata veramente me stessa. Devo dirvelo, è stato veramente un sollievo essere così sgarbata senza aver alcun tipo di ripercussione. Riuscite ad immaginare? “Non voglio venire alla vostra cavolo di conferenza stampa oppure non vengo al tuo compleanno perché mi sono stancata di te già diversi anni fa.” Ecco lei era così, diceva quello che pensava. Io lo faccio a volte e mi metto nei guai. Perciò questo ruolo è stata una benedizione.
Di Rosa Maiuccaro per Oggialcinema.net
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