La sonda New Horizons in una rappresentazione artistica. Crediti NASA.
In base a quanto è stato annunciato da Alan Stern, Principal Investigator della Missione New Horizons della NASA, che il 15 luglio 2015 arriverà in vicinanza del sistema Plutone-Caronte e secondo il feed su Twitter (@NewHorizons2015) la sonda avrà un fly by con un oggetto della Fascia di Kuiper (KBO, Kuiper Belt Object) nel gennaio 2015 prima di quello con Plutone e i suoi satelliti.
L’oggetto è stato denominato in modo temporaneo come VNH0004 dal team della missione e il suo nome definitivo verrà deciso dall’International Astronomical Union nei prossimi mesi. L’incontro di New Horizons con VNH0004 avverrà ad una distanza di circa 75 milioni di chilometri, distanza che potrebbe cambiare nel corso del tempo a causa delle future correzioni di rotta della sonda. A una tale distanza, New Horizons non sarà in grado né di discernere caratteristiche della superficie del KBO né di fare osservazioni spettroscopiche per una determinazione della composizione del materiale in superficie.
Tuttavia, New Horizons si troverà in una posizione cruciale per cercare piccoli satelliti nei dintorni dell’oggetto. Inoltre, la sonda sarà in una posizione tale da osservare la curva di fase dell’oggetto, che è una misura di come la riflettività della superficie cambia in funzione dell’angolo di vista. Questo permetterà di rilevare molto sulla “fluttiness” o morbidezza del materiale di superficie. Queste due osservazioni non sono possibili da Terra, neppure con i telescopi più potenti.
Ma questo non sarà l’unico incontro con un KBO in programma per New Horizons. Il team della missione si augura tre incontri nel 2015: il primo a gennaio, gli altri due nei mesi di giugno e settembre, dopo il fly by con Plutone, il 15 luglio 2015.
La traiettoria della sonda New Horizons. Crediti NASA.Plutone fu scoperto nel 1930. Le osservazioni iniziali e le misure della sua luminosità apparente portarono i ricercatori a ritenere che il pianeta avesse dimensioni simili a quelle terrestri, ma l’avanzamento delle teniche di osservazione hanno permesso di ipoteizzare l’esistenza di un satellite in orbita intorno a Plutone tanto da rendere Plutone più grande e più luminoso di quanto non fosse in realtà, immaginando perciò la presenza di cui corpi che erano così vicini da non poter essere risolti a tali distanze e a causa delle loro piccole dimensioni. In effetti, nel 1978 i ricercatori osservarono il satellite a cui fu dato il nome di Caronte, che aveva dimensioni pari a metà del suo pianeta a cui ruotava intorno.
Nel 2002, Plutone divenne il bersaglio preferito di Alan Stern che propose alla NASA di inviare una sonda verso Plutone per studiarlo più da vicino. Stern è probabilmente più noto alla stragrande maggioranza delle persone per essere il feroce sostenitore di Plutone come vero e proprio “pianeta” del sistema solare dopo il suo declassamento a pianeta nano da parte dell’International Astronomical Union nel 2006.
Già abbiamo parlato in passato dei possibili rischi che potrebbero verificarsi lungo il viaggio di avvicinamento a Plutone. Dato che nuovi oggetti e possibili satelliti continuano ad aumentare (e al momento siamo arrivati a contare ben cinque satelliti) c’è una certa preoccupazione che si possano trovare degli oggetti intorno ad un Plutone troppo piccoli per poter essere osservati da Terra. Se ci fossero, Stern e il suo team di New Horizons avrebbero solo tre anni circa per trovarli tutti e regolare il corso della sonda New Horizons e cercare di evitarli. La preoccupazione maggiore è che queste piccole lune potrebbero aver generato una nuvola o degli anelli di detriti intorno a Plutone, creando la possibilità di un pericolo di impatto multiplo. New Horizons è stata costruita per passare tra Plutone e Caronte a poco più di otto miglia al secondo. A questa velocità, anche le particelle che sono inferiori alle tre once potrebbero penetrare coprire la sonda con micrometeoriti e fare gravi danni alla sua elettronica, le linee di carburante e i sensori.
Se si scoprisse che c’è una notevole quantità di detriti nel percorso previsto dalla sonda New Horizons, il team di ricercatori dovrebbe modificarne la rotta. Studi preliminari hanno determinato che una traiettoria di salvezza alternativa potrebbe essere quella di far avvicinare la sonda maggiormente al satellite Caronte, perchè l’azione gravitazionale di quest’ultimo non è così forte e sicuramente lungo la sua orbita non dovrebbero esserci presenza di detriti. Di conseguenza, quella potrebbe essere una zona di sicurezza per New Horizons.
AmericaSpace: New Horizons to Encounter KBO Ahead of Pluto Flyby – http://www.americaspace.org/?p=24691
Orbit Fit and Astrometric record for VNH0004: http://www.boulder.swri.edu/~buie/kbo/astrom/VNH0004.html
Ulteriori informazioni su:
“The PI’s Perspective – Is the Pluto System Dangerous?” di Alan Stern disponibile sul sito di New Horizons: http://pluto.jhuapl.edu/overview/piPerspective.php
Ringrazio il mio amico Raj Pillai per le informazioni ed i link.
Sabrina
Sabrina