Magazine Maternità

L'incubo del parto

Da Dragor

CCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCepidural_block   Forse non dovrei dirlo perché non ho mai partorito, ma secondo me le donne europee drammatizzano il parto. La TV ci mostra donne dal viso stravolto e grondante di sudore che ululano come sirene e soffiano come mantici mentre un’altra isterica grida “spingi, spingi”. Non c’è da stupirsi che al momento buono le povere spettatrici facciano altrettanto. Quando mia moglie era incinta, il ginecologo avrebbe voluto farle seguire un corso di preparazione al parto. Il corso cominciava con la visione di una cassetta che mostrava una di queste donne sudate, ululanti e ansimanti. “Che cos’è, un film dell’orrore?”, ha chiesto Dédé sotto shock, lasciando la sala. “Non si fa così a partorire.” In effetti sua madre ha avuto 12 figli a casa senza la minima complicazione. Va detto che mia moglie è rwandese e sua madre pure.

  

 

   In ogni caso ho scoperto che ci sono molti modi di partorire. Quel furbastro del medico deve avere comunicato l’indirizzo ai venditori di parti, perché nella cassetta delle lettere sono piovute pubblicità dei parti più strani: parto in piscina, parto nel mare, parto con i delfini, parto con i profumi, parto sotto la doccia, parto nella vasca, parto thai, parto zen, parto yoga. “Ma non potrebbero partorire e basta?”, ha chiesto mia moglie.  

  

    Una notte mi ha svegliato: “Il bambino sta arrivando.” “OK, chiamo un taxi.” “Ma no, la clinica è a 2 passi. Andiamo a piedi.” Siamo andati a piedi e abbiamo suonato il campanello della clinica. “Che cosa volete?” “Stiamo partorendo.” “Eh?” “Ma sì, il bambino sta arrivando.” Un’assonnata infermiera ci ha fatto entrare e ha guardato mia moglie. “Ma no, c’è tempo, tornate a casa.” Doveva sembrarle impossibile che una donna stesse per partorire senza urlare. “Le assicuro che sta arrivando”, ha insistito Dédé. Così l’infermiera si è decisa a portarla in sala parto e ha telefonato al medico. Io avrei voluto restare fuori, ma Dédé mi ha preso la mano e ha detto: “Non lasciarmi.” Dopo avere rifiutato l’epidurale, l’ossigeno, l’anestetico e qualche decina di farmaci, ha dato alla luce Minou e si è alzata: “Possiamo tornare a casa?” “No, il regolamento prescrive quattro giorni di degenza.”

 

   Qualche giorno fa ho ricevuto una nuova pubblicità di parto, con vent’anni di ritardo visto che attualmente mia moglie non è incinta. “Lasciate fare al vostro corpo! Tutti i problemi derivano dall’interferenza! Il vostro corpo sa quello che deve fare. Una donna sana può partorire naturalmente in casa. Il nostro Centro di Maternità Autogestito vi darà tutta l’assistenza necessaria.”

 

   Guarda un po’, tanta strada per arrivare al punto di partenza.

  

   Dragor

.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Dossier Paperblog

Magazines