Magazine Diario personale

L' inizio

Da Whitemary
Si dice che iniziare sia facile e che il difficile sia finire. Chissà perché ora non mi sembra affatto vero. E proprio perché non mi risulta facile iniziare, farò cominciare a un personaggio uscito da uno dei miei tanti buoni propositi mai portati a termine.L’inizio
Non so bene come iniziare. La pagina bianca mi fissa e mi ritrovo a farle una linguaccia. Probabilmente i pochi che si avventureranno su questo blog rimarranno sconcertati da queste righe e se ne andranno prima ancora di arrivare a metà articolo. Vi prego, indugiate. Mi piace pensare di essere uno di quei canta storie che si aggiravano nei castelli, mi piacerebbe ipnotizzarvi con le mie parole, mi piacerebbe stregarvi e tenervi ancorati a queste righe. Voglio dare libero sfogo ai miei pensieri e voglio che anche voi lo facciate. Non ero partita con questa intenzione, ma più scrivo e più mi rendo conto che mi piacerebbe ascoltarvi. Vorrei darvi lo stesso privilegio che voi state dando a me, sempre se c’ è qualcuno così gentile. Vorrei entrare nella vostra anima con le mie parole, vorrei far presa su di voi, vorrei che vi interroghiate su chi io sia. Sono troppo esigente, lo so. Un mio gran difetto. Inauguro questo blog dicendovi che la scrittura per me è tutto, che sono nata tra pagine di libri, che il mio nome è quello di un personaggio e che dentro i libri voglio stare. Le parole sono candide, generose, leali.  Sono amiche inseparabili, non appena capisci il loro potenziale. Con le mie parole esprimo ciò che sento, nulla più. Niente ipocrisie, niente politica, niente attualità, niente gossip, solo pure e semplici riflessioni. Riflessioni sulla vita, sull’amore, sull’amicizia e si, anche sulla morte. Imparate dal saggio Epicuro e insieme sfatiamo il mito. Di morte si può parlare e se conosceste un minimo la mia storia, sapreste quanto ho faticato per arrivare a questa consapevolezza. Ho un cane, si chiama J. Probabilmente di lui sentirete parlare. Come sentirete parlare di mia nonna, ma oltre a loro difficilmente citerò qualcuno. Anzi, forse citerò mio padre, ma questa è tutta un’altra storia.I miei pensieri si fanno più languidi, scivolano via. Vorrei afferrarli, fermarli, pregarli di restare. Con una penna riesco a farlo molto meglio di quanto vi riesca con una tastiera, ma non voglio arrendermi al primo articolo, chissà magari nascerà un nuovo connubio. Sono pronta a mettermi in gioco.L. "

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