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L’insostenibile leggerezza della Stretta di Mano

Creato il 20 marzo 2013 da Gabrielepazzaglia @gabrytango

Nel corso della storia, la stretta di mano ha giocato un ruolo fondamentale nell’unire persone di culture diverse. La stretta di mano è un gesto di comunicazione non verbale comune per esprimere saluti o sigillare un accordo. E’ riconosciuta come il segno internazionale di buona volontà, pace e rispetto utilizzato da presidenti, gente d’affari e gente comune. Una forte o morbida stretta di mano è ancora usata per giudicare il carattere di una persona, se sia forte o debole.

Influenza egiziana

Nel 300 a.C., gli egiziani usavano stringere la mano destra, che significava la parola “dare”. E’ stato un simbolo di consegnare del potere da un dio a un leader umano. Nel corso di una cerimonia annuale, un re avrebbe avuto una stretta di mano con la statua di Marduk, il signore dei signori, dove questo gli trasferì la sua autorità, la protezione e la forza. Quando Roma e Grecia invasero l’Egitto, ogni paese personalizzò questo gesto.

Influenza islamica

I primi insegnamenti islamici del VI secolo, citano la stretta di mano come un modo per determinare il bene o il male. Il Corano associa la mano sinistra con il male, e coloro che rifiutano i suoi insegnamenti erano amici della mano sinistra. Uomini e donne usano la mano sinistra per le funzioni più sporche della quotidianità, come lavarsi. La mano destra, invece, era riservata ai gesti più puri, come ad esempio cucinare, mangiare e toccare il Corano: è quindi la mano amica. Quando gli uomini s’incontrano, si stringono la mano destra in segno di uguaglianza e rispetto.

Influenza cristiana

Nel cristianesimo,le  raffigurazioni del Diavolo lo legano alla mano sinistra e spesso lo mostra mancino. In tutta la Bibbia, indicano la mano destra, come la mano destra del Signore. Nel 1511, Michelangelo dipinse nella Cappella Sistina, la creazione di Adamo che riceve la vita dalla mano destra di Dio. I cristiani seguirono questa tradizione, estendendo loro mano destra per dare un gesto di bontà.

Influenza europea

Durante il XIV secolo, i cavalieri e e soldati europei tendevano le loro mani per indicare che erano disarmati. I cavalieri sollevavano le loro visiere del casco con la mano destra, che poi divenne il saluto.

Influenza moderna

Lo scontro del pugno è un modo più asettico per salutare qualcuno senza una stretta di mano, che diffonde germi. Le sue origini risalgono al 1800 quando i giovani di New York City lo ha usato come un saluto tra gang. Lo scontro del pugno divenne comune nel 1970, quando gli atleti professionisti lo usarono con i compagni di squadra dopo una grande partita. Il pugno, viene preferito da molti personaggi politici e celebrità al posto della stretta di mano. Tra questi, il presidente Obama, i rapper e persino il Dalai Lama.

Confidenzialmente o formalmente, questo comportamento è comunque pur sempre un momento cruciale poiché emozioni, sensazioni e aspetti termici, si veicolano e la nostra percezione tattile in quei due-tre secondi si intreccia con altre necessarie azioni, come quella di guardare negli occhi il nostro interlocutore o di ascoltare l’eventuale nome che ci pronuncerà, nel caso di una nuova presentazione. Bisognerebbe ridare valore alla stretta di mano. In tempi non troppo lontani, tanto che io me li ricordo, con una stretta di mano e una parola data si chiudeva un contratto e potevi dormire sonni tranquilli. Non occorreva mettere per iscritto con clausole nascoste e incomprensibili, c’era l’etica e l’onore di una sola ed esclusiva parola e stretta di mano. Non rispettare i patti significava disonore e vergogna, non si considerava più un uomo eretto colui che tradiva la stretta di mano, costretto a portarsi addosso una lettera scarlatta ” VERGOGNA”. Se ci ritroviamo una classe politica corrotta e falsa è per il semplice fatto che l’etica, l’onore, l’onestà, la vergogna, l’importanza di una stretta di mano non hanno più alcun valore. La liturgia dello scambio del segno della pace: Molti considerano il segno di pace un formalismo o, nel migliore dei casi, un gesto che provoca disagio, anche se, pareri diversi affermano che proprio lo scambio del segno della pace durante la messa spinge a sentirsi più fratelli. D’altronde, e lo vediamo nelle nostre chiese, c’è un po’ di tutto: chi lo fa, chi non lo fa, chi si scambia una parola e un sorriso, chi solo la stretta di mano, chi si abbraccia, chi si degna appena di muovere il capo, chi rimane fermo ed imbarazzato e non sa cosa fare, chi se ne va in giro per tutta la chiesa.
Il segno di pace è una cosa seria: non tanto il gesto in sé, qualunque esso sia, ma ciò che quel gesto deve significare. Non dovremmo dimenticare che il segno di pace è connesso con la preghiera che il sacerdote recita poco prima, in cui ricorda le parole di Gesù agli apostoli: “vi lascio la pace, vi do la mia pace”. E la pace che ci da Gesù non è cosa da poco, è il condensato di tutti i beni “non come la da il mondo, io la do a voi” (Gv 14,27).

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