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“L’invasione barbarica” di la Russa

Creato il 23 ottobre 2010 da Ilsegnocheresta By Loretta Dalola

“L’invasione barbarica” di la RussaIn onda in diretta e prima serata su La7Le invasioni barbariche”. Il primo ospite a sottoporsi all’intervista barbarica di Daria Bignardi è stato il Ministro della Difesa Ignazio la Russa.

“Giornata impegnativa, il presidente della Repubblica esprime “profonde perplessità” sulla norma che prevede “la sospensione dei processi penali anche per il presidente della Repubblica” e Fini approva,  lei cosa ne pensa”? – “”Credo che abbia ragione il presidente Napolitano, tant’e’ che i due presidenti dei gruppi del Pdl, Cicchitto e Gasparri, hanno fatto una nota congiunta dicendo che la sensibilità del presidente della Repubblica e’ giustificata, ci ha dato un suggerimento ragionevole e non vedo il motivo per non ascoltarlo”

“Ma scusi secondo lei, non sarebbe preferibile che un capo del governo non  avesse pendenze politiche”? – “ Certamente, ma non dipende da lui, sono tutti fatti che risultano privi di valenza penale”!

L’intervista  si sposta a Terzigno dove altissima è la  tensione per la battaglia contro la discarica dei rifiuti -  “Bossi ha detto che potrebbe scapparci il morto, gli abitanti sono molto arrabbiati con il governo” -  “Ha ragione Bossi”, sulla questione dei rifiuti in Campania. Afferma la Russa – “Il governo ha operato benissimo – aggiunge – dovrebbero fare un esame di coscienza gli amministratori locali e anche un po’ i cittadini”. La rabbia degli abitanti di Terzigno, secondo La Russa, e’ giustificata “perche’ le previsioni erano che non dovessero esserci queste consenguenze, ma quello che stanno lamentando, in maniera molto scomposta, non dipende da quello che doveva fare il governo, che ha fatto fino in fondo il suo dovere”.

Quando gli è stato poi chiesto se entro dieci giorni tutto sarà a posto, come promesso dal presidente del Consiglio, La Russa ha solo detto che “faremo ancora una volta il miracolo, come abbiamo fatto altre volte”. La grandezza del Pdl sta nel fatto che stiamo costruendo un soggetto politico che durerà per tante generazioni”.

“L’invasione barbarica” di la Russa
Poi arriva la domanda sul respingimento degli extracomunitari e sulle strategie d’ingresso nel nostro Paese e qui la Russa da il meglio di sé: “L’accordo con Gheddafi sul respingimento in mare e la detenzione nei campi libici di stranieri ha fatto si che non ci siano stati più sbarchi, non ho elementi precisi sulle condizioni dei rimpatriati certo è che lo sbarco continuo non li aiuta, è l’Onu che deve verificare se vengono rispettati i diritti umani”.

Quindi per la Russa non ci sono torture accertate sui libici, le testimonianze di storie drammatiche sono un semplice favola raccontata per che so, catturare l’attenzione ?

Non si rende conto il ministro che dietro la mera logica dei numeri ci sono le vite di migliaia di esseri umani che vedono negati i loro diritti inalienabili da una politica dei respingimenti indiscriminata, incapace di accogliere rifugiati e richiedenti asilo – dove le persone si trovano a dovere scappare per riuscire ad avere una speranza di vita, verso la “libertà”, per sfuggire dalle persecuzioni , dalla guerra , dalla morte e/o dalla miseria; e non credo che essere sradicati dalla propria cultura sia una scelta legata alla volontà turistica di visitare il “Bel Paese del Rinascimento”.

Forse dietro a tutto questo c’è la disperazione del dramma umano di persone che a causa di guerre e repressioni politiche cercano un loro posto nel mondo, ma…nessuno li vuole, forse quello che chiedono  è solo dare un po’ di dolcezza ad una vita cosi amara.

Creare  la paura e poi cavalcare l’onda  per ottenere facile consenso elettorale, è una linea politica che di fondo ha  un’idea di esclusione dello straniero che va in totale controtendenza con

“L’invasione barbarica” di la Russa
quanto accade nella realtà. Gli immigrati contribuiscono alla produzione di lavoro, a pagare le nostre pensioni, i loro figli studiano assieme ai nostri, sono tra noi e chiedono di avere giuste opportunità di affermazione delle loro qualità.

Checché ne dicano Berlusconi e i suoi, o Sarkozy, la capacità di un Paese di elaborare regole intelligenti e chiare sull’accoglienza dei migranti ne definisce il suo grado di civiltà.

 


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