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L’ISIS brucia una biblioteca a Mosul

Creato il 25 febbraio 2015 da Retrò Online Magazine @retr_online

L’ISIS ha recentemente bruciato circa 8.000 rari tomi e manoscritti nella biblioteca pubblica di Mosul, nei suoi territori occupati.

Il rogo dei libri è stato condotto attraverso l’utilizzo di ordigni artigianali raffazzonati, ma non per questo meno efficaci nel privare le genti della conoscenza, l’arma più forte contro questi degenerati estremismi di cui l’ISIS è capostipite.

Tra i documenti più di valore perduti si parla di manoscritti del diciottesimo secolo e alcuni dei primissimi libri stampati meccanicamente in Iraq, senza considerare tutta una serie di testimonianze derivanti dall’Impero Ottomano. Già nel 2003, durante l’invasione americana, la libreria di Mosul aveva subito episodi di saccheggio nel mezzo della guerra, ma non era mai successo che l’obiettivo unico e dichiarato fosse quello di distruggere la conoscenza ivi contenuta.

Malgrado questo, lascia ben sperare lo stato della guerra nei dintorni della città, dal momento che le truppe dei Curdi avanzano rapidamente di giorno in giorno, e sembra questione imminente la riconquista di Mosul. Ciò non toglie che i danni causati dall’ISIS durante la sua presenza, seppur breve siano com’è evidente purtroppo incalcolabili.

Heirnrich Heine aveva scritto in passato: “laddove bruciano i libri, prima o poi bruceranno le persone”: pare che l’ISIS abbia voluto invertire l’ordine di questa frase, essendosi già per più volte macchiato del crimine di aver dato fuoco a degli innocenti, non per ultimo, il famoso pilota che ha scatenato la risposta dell’Egitto.

La distruttività dell’ISIS, al pari delle orde barbariche del mondo post-romano, dimostra tutta la fragilità di un sistema che non costruisce né migliora nulla, ma pensa solo di vivere grazie a ciò che esiste già e vuole radere al suolo ciò che non si confà alla sua ortodossia. Dovrebbe essere chiaro che nell’età contemporanea pensare di fondare uno Stato su queste basi è del tutto impossibile, eppure, accecati dall’odio religioso e convinti di avere ragione, i membri dell’ISIS proseguono nel loro cammino di devastazione, privando il mondo, ancora e ancora, di pezzi di storia.

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