L’Italia batte il Giappone 4 a 3: 7 gol e tante emozioni per questo seconda giornata di Confederation Cup. Quanta sofferenza per la
Foto Biser Todorov, licenza CC BY
nostra Nazionale, che agguanta la semifinale al termine di un pirotecnico 4-3 con un coraggioso ed organizzato Giappone.
Inizio tragico per gli Azzurri, che soffrono dal primo minuto l’agilità e la corsa nipponica. L’undici schierato da Zaccheroni sembra da subito prendere il sopravvento sul 4-3-2-1 di Cesare Prandelli: l’Italia è sempre in inferiorità sulle fasce, e i costanti inserimenti dei trequartisti giapponesi sono una costante spina nel fianco per la retroguardia nostrana. La superiorità dei nostri avversari viene legittimata al 21’ con la concessione di un più che generoso rigore realizzato da Honda. Grave nell’occasione la disattenzione di De Sciglio, che con un retropassaggio troppo poco deciso aveva lanciato Maeda a tu per tu con Buffon.
Lo 0-1 non scuote i nostri. La palla non gira veloce, Pirlo è marcato ad uomo e troppo spesso viene indotto all’errore, Balotelli è troppo isolato davanti. Prandelli lo capisce e corre subito ai ripari: fuori Aquilani, dentro Giovinco ed Italia che passa al 4-3-1-2. Ma la difesa italiana decide di regalare un’altra gioia ai nipponici: da un mancato tentativo di anticipo di Chiellini, Kagawa con una bella girata di sinistro trafigge Buffon per la seconda volta al 33’. Giappone padrone del campo.
Solo un’occasione può rimettere in piedi la partita. Ed arriva su corner, dove sfruttiamo la nostra maggiore fisicità con una potente girata di testa di Daniele De Rossi. E’ la scossa che serviva: gli Azzurri prendono coraggio e campo, e sfiorano addirittura il pareggio con Giaccherini allo scadere del primo tempo.
E’ un’Italia più tonica, e lo dimostra l’uno-due micidiale con cui gli Azzurri ribaltano il risultato ad inizio secondo tempo. Nel giro di due minuti, prima un caparbio Giaccherini costringe all’autogol Uchida, poi Balotelli, sempre più infallibile dagli undici metri, realizza il penalty del sorpasso.
Discorso chiuso? Tutt’altro. I nostri peccano di superficialità e si siedono sugli allori troppo presto. Il Giappone ha così tempo di riprendersi e ricominciare a martellare gioco su entrambe le fasce e al 70’ ci punisce: Okazaki è abilissimo ad anticipare Montolivo e battere di testa Buffon sugli sviluppi di un corner corto.
Galvanizzato dal pareggio raggiunto e da una forma fisica decisamente superiore, l’11 di Zaccheroni continua a spingere e sfiora in varie occasioni il gol del vantaggio. Italia schiacciata nei suoi ultimi 30 metri, ma che inaspettatamente a 5 minuti dal termine passa: De Rossi premia l’ottimo inserimento di Marchisio, tocco al centro per Giovinco che da due passi realizza il suo primo gol in Nazionale. 4-3 quando nessuno sembrava più crederci.
Partita infinita, che riesce ancora a regalare un’emozione: gol annullato poco dopo ancora ad Okazaki per un evidente fuorigioco.
Triplice fischio ed Italia in semifinale. Complimenti a Zaccheroni, per l’ organizzazione e l’intensità di gioco che ha saputo portare nel calcio nipponico.