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L’Italia è tecnicamente fallita di L. Polastri

Creato il 11 dicembre 2013 da Conflittiestrategie

riceviamo e pubblichiamo

In questi giorni è stato pubblicato il 47 esimo rapporto del Censis che attesta, semmai ce ne fosse stato bisogno, il fallimento sociale dell’Italia. Mi auguro di sbagliarmi ma nel giro di 2-3 anni al massimo l’Italia sarà fallita anche economicamente. Di fatto lo è già ma diciamo che per ora i poteri che siedono a Wall Street e nella City di Londra hanno visto in Napolitano un ottimo esecutore della dissoluzione del nostro paese. L’ultima chicca ci è stata riservata in questi giorni con la Consulta che ha dichiarato incostituzionale la legge elettorale che ha permesso di governarci negli ultimi dieci anni. Un fatto gravissimo, che va urlato su tutti i blog, su qualsiasi mezzo di informazione che ancora resiste prima di essere definitivamente imbavagliato.

Napolitano ha un fatto un colpo di stato. Ha blindato l’aguzzino Letta almeno fino al 2014 certo che i partiti, sprofondati nella corruzione, mai si metteranno d’accordo in tempi brevi. Riflettete, dopo due governi abusivi, non scelti dal popolo, dopo ministri abusivi non scelti dal popolo ora questo losco figuro pagato dai poteri economici d’oltreoceano ha fatto crollare l’ultimo barlume di democrazia in Italia. Attualmente non potremmo più neppure votare in quanto non si ha una legge elettorale! E’ un fatto gravissimo che ha esautorato gli italiani dall’essere rappresentati democraticamente in Parlamento.

Giova ricordare che l’Italia non è una repubblica presidenziale ma parlamentare; è il Parlamento, eletto dal popolo che esercita fattivamente la guida del paese e non un presidente non eletto da nessuno. Del resto la personalità di Napolitano è stata ben descritta dall’acutezza di pensiero di La Grassa. Un personaggio storicamente ondivago da sempre più portavoce dell’America che non della Russia fin dai tempi della guerra fredda. Un doppio-giochista che sta mostrando ora, alle soglie dei 90 anni, fin dove la sua mente perversa può arrivare.

Su Limes di questo mese Caracciolo ( e se lo dice uno sguattero di casa Agnelli c’è da crederci) definisce l’Italia il confine permeabile di Caoslandia, un mondo caotico, instabile, violento che confina a sud con i paesi africani orfani dei loro dittatori (che almeno con le brutte maniere tenevano a bada gli estremisti) ed a Est con la polveriera dei Balcani, miccia che potrebbe benissimo riaccendersi da un momento all’altro. A Nord abbiamo la sanguisuga Europa, propaggine della destabilizzazione voluta dagli americani. Questa permeabilità porterà il nostro paese alla sua soppressione, ad una amministrazione controllata ed infine alla sua dissoluzione.

Importiamo dall’America solo gli esempi negativi. Siamo l’unico paese che accetta senza controlli alle frontiere qualunque tipo di disgraziato straniero ed esportiamo giovani laureati che si sono formati in Italia a spese del contribuente e dei propri genitori. Chi accetta i nostri ragazzi fa un buon affare, non credete? Personale qualificato già formato a costo zero mentre riceviamo persone sporche ed analfabete da mantenere. Sapete che ad ogni immigrato scampato dalla cosiddetta strage di Lampedusa vengono corrisposti 35 euro giornalieri sigarette e vestiti, tutto gratis? Sapete che in provincia di Brescia questa gente è stata ospitata negli alberghi della Valcamonica, nutrita, vestita ed istruita con corsi di formazione ed alfabetizzazione? Ma chi paga per questo scempio in nome di una charitas cattolica ipocrita?

E sarebbero questi i nuovi imprenditori? Quelli che aprono botteghe con cibo scaduto africano?, i Kebab? I negozi che vendono chincaglierie fatte nei laboratori abusivi cinesi? È questo il nostro futuro tessuto produttivo? È questo? Un paese lasciato in mano a dei vecchi e a degli stranieri non ha futuro e purtroppo l’Italia è il ventre molle di questa disfatta.

Dire queste cose, urlarle, forse non servirà a nulla, anzi sicuramente è tempo perso, però chi non lascia una traccia, chi non resiste, è già morto in partenza.


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