In Finlandia l'Italia ha rievocato il celebre romanzo di Robert Louis Stevenson: Dr. Jekyll and mr Hyde. Bella e impossibile nel primo tempo, concluso con 18 punti di vantaggio, inguardabile ed irritante nella seconda frazione, quando i finnici hanno persino raggiunto un vantaggio di una lunghezza per due volte (76-75 e 81-80). Negli istanti finali, però, due importanti recuperi difensivi di Mancinelli e Giachetti consentivano a Belinelli di realizzare i liberi decisivi per il definitivo 85-83. Al di là della buona prestazione di Bargnani (miglior realizzatore con 24 punti) e dello stesso Belinelli (23), la selezione tricolore ha mostrato forse il suo limite più grande: la quasi totale dipendenza dalle sue due stelle Nba, ai quali sono quasi sempre affidati i possessi 'pesanti'. Se i due fuoriclasse azzurri, però, attraversano un momento di difficoltà, allora cala immediatamente la notte. Il ct Pianigiani dovrà lavorare a fondo su questo aspetto, responsabilizzando altri atleti di talento come Mancinelli, Gigli e Aradori (tenuto sempre ed inspiegabilmente in panchina), oltre che puntando sul gioco corale anche quando la situazione appare critica e difficoltosa. Le partite, infatti, si vincono in 12 e non in 2. La vera brutta notizia della serata, tuttavia, è giunta dalla Lettonia, dove i baltici sono stati umiliati per 92-56 dall'Israele. Di conseguenza le speranze tricolori di qualificazione diretta sono ridotte al lumicino: 1) l'Italia vince con il Montenegro con qualsiasi risultato e Israele perde sia con Finlandia ( a Tel Aviv) che con gli stessi montenegrini (in trasferta); 2) gli azzurri superano con 10 punti di scarto il Montenegro e quest'ultimo cede in casa nel match finale ad Israele. Insomma, l'Additional Round è quasi una realtà.
Federico Militello