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“L’occhio cinefilo”: recensione film “STILL ALICE”; dal 22 gennaio 2015 al cinema.

Creato il 29 gennaio 2015 da Dan76

“L’occhio cinefilo”: recensione film “STILL ALICE”; al cinema dal 22 gennaio 2015;

“ STILL ALICE” è un film scritto e diretto a quattro mani da Richard Glatzer e Wash Westmoreland, compagni nell’arte e nella vita ed è tratto dall’omonimo romanzo di Lisa Genova edito in Italia da Piemme e racconta la distruzione di una mente, il suo dissolversi nell’oblio di una terribile malattia in questo film intenso che scorre senza fermarsi, senza banalità, nella sua durata alquanto breve per un film, con la sua deliziosa narrazione estremamente semplice e con un finale “improvviso” che stoppa i sogni e le speranze dei protagonisti e degli spettatori grazie proprio a questo finale stoppato nel pieno del pathos, una giusta intuizione da parte dei due registi per non arrivare ad un lacrimevole finale scontato. La storia resta così impressa nella mente dello spettatore che potrà poi fare le sue riflessioni senza provare pietà per la protagonista. E’ la storia della cinquantenne professoressa e linguista Alice Howland la cui vita scorre serena e piena di soddisfazioni umane e professionali, è sposata e ha tre figli anche; all’improvviso l’inesorabile diagnosi: Alice viene colpita da una precoce forma di Alzheimer che la consegnerà rapidamente ad “un altro mondo” fatto di vuoto e silenzio. Inizia un doloroso viaggio attraverso la malattia che consente a Julianne Moore di dimostrare tutto il suo talento e che le consentirà di avere molte ciance di vincere un oscar la notte del 22 febbraio. Questo film racconta il lento scomparire della mente di Alice e i contraccolpi che questa malattia porta sulla sua famiglia. Sono le dinamiche familiari che vengono ben sviluppate in questo film, una sorta di catarsi che ristabilisce le priorità della vita e più la malattia di Alice la allontana dalla vita più il film prende forza e consistenza, più si instaura un legame tra i protagonisti e gli spettatori, la realtà viene fuori prepotentemente, lo stesso titolo lo suggerisce. La regia sia pur convenzionale non è retorica né indulgente sulla malattia, è una regia asciutta e coraggiosa nel riprodurre le connessioni emotive tra Alice e i suoi familiari. “Still Alice” è un film bello che non annoia e nel quale si può apprezzare la bravura non solo della Moore ma anche di Alec Baldwin nel ruolo del marito e di Kristen Stewart nel ruolo di una delle figlie. Un film emozionante che conquista per la sua ezzenzialità.

DANIELA MEROLA

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