Dopo l’ultima notizia falsa pubblicata nel febbraio scorso, i mistificatori dell’UAAR, tra una notizia di gossip religioso e un’altra, hanno reso pubblico un altro falso articolo nel loro inattendibile sito.
Lo riporta sul web l’avvocato Gianfranco Amato, che ha già avuto il merito di aver messo a sedere l’associazione di atei reazio-razionalisti nel dicembre scorso. Introduce così il suo articolo: “immersi come sottaceti nel più irrazionale relativismo, sono capaci di restare totalmente indifferenti a concetti come vero e falso. Del resto, la menzogna non esiste per chi ritiene che la stessa idea di verità sia una mera astrazione. E sarà forse da questo che deriva la particolare attitudine dell’UAAR di rimestare nel fango“.
Hanno infatti pubblicato una “omerica frottola” – importata dall’Irlanda – circa l’esistenza di «una lettera secreta del Vaticano in cui si annuncia un’apertura verso le relazioni omosessuali, almeno tra preti e solo in maniera riservata, come mezzo per arginare il dilagare della pedofilia tra i sacerdoti». La lettera è stata definita «strettamente confidenziale» ed inviata da mons. Levada, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, all’Arcivescovo di Dublino, Mons. Diarmuid Martin. Dopo aver adottato tutte le dovute cautele legali per evitare una denuncia, la notizia è comunque data inoculando, in realtà, il sospetto di una sua autenticità. Si cita la fonte (“l’autorevole sito dell’Irish Tribune“), e si evidenzia come nella stessa lettera sia presente «tanto di numero di protocollo, firma, timbro e carta intestata». L’assoluta ignoranza in materia, ha commentato l’avvocato Amato, ha portato a pubblicare un’evidente contraffazione.
I mestatori dell’UAAR non sono certo una fonte attendibile, ma comunque almeno quei quattro militanti che girano attorno avrebbero potuto accorgersi dell’evidente contraffazione della firma di mons. Levada. La firma è ricavata dal sito “Havel’s House of History”, nella sezione “autographs of religious leaders”, ove è disponibile per chiunque ne voglia fare un uso disonesto. Non si tratta di un pesce d’aprile, sia perché è stata pubblicata il 30 marzo (la notizia risale al 6 marzo), sia perché viene scritto che sono disponibili a rettificare. Interessante notare che gli unici sciocchi che hanno riportato la notizia, ritenendo attendibile il sito dell’UAAR, sono quelli di www.gay.tv