Una donna con le ali spezzate, la vita che bussa di nuovo alla porta. Ma quante volte può tornare a battere il cuore?
Nell’incantevole campagna del Kent, Penelope non arriva per caso. Dopo la tragica scomparsa di Adam, il suo unico amore, in un incidente d’auto a cui lei è miracolosamente scampata, si lascia convincere a trascorrere un periodo di tempo nella magnifica tenuta di sua sorella Addison. Ma a casa dei Walker la situazione è tutt’altro che tranquilla. Il matrimonio tra Addison e Ryan, costretto su una sedia a rotelle, peggiora di giorno in giorno, così come l’umore della sorella, sempre più fredda, tagliente e scontrosa. L’unica consolazione per Penelope è prendersi cura del giardino da troppo tempo trascurato.
Con l’appoggio di Ryan e l’aiuto di Tristan, l’affascinante giardiniere del paese, quel rettangolo di terra infestato da erbacce si arricchisce di una grande varietà di piante e fiori colorati. Tuttavia i violenti litigi con Addison, il tormento del ricordo di Adam e una serata fatale trascorsa con Ryan fanno sentire Penelope sempre più sola e in balìa delle onde del destino. L’unica voce a raggiungerla nel profondo è quella di Tristan, il primo uomo dopo Adam ad attrarla misteriosamente…
Interessante romanzo d’esordio, sapientemente collocato in un contesto, quello del Kent, che per sua stessa natura facilita il lettore nell’impresa di immergersi completamente in una storia dai tratti fortemente anglofoni, ma dalle suggestioni profondamente italiane, per l’introspezione con cui vengono sondati i sentimenti dei protagonisti e per l’attenzione rivolta ai dettagli. Più della caratterizzazione dei personaggi, ho apprezzato la cura nella descrizione dell’ambientazione e la sensibilità con cui viene affrontata la tematica del lutto. Spiazzante è il finale, imprevisto e per nulla scontato, che da lettrice lascia quasi l’amaro in bocca, ma che da “scrittrice” lascia ipotizzare un seguito, magari già in cantiere.