Spesso si sente parlare della paperoniana ricchezza e dello smisurato potere di Vladimir Putin, anche se dalla Russia è spesso difficile ottenere trasparenza. Con un dossier shock Boris Nemtsov, ex vicepremier e oggi feroce oppositore, prova a mostrare al mondo le dimensioni dell’impero del premier russo.
Il documento, redatto insieme a Leonid Martynyuk al mvoimento Solidarnost, definisce le proprietà di Putin un lusso a sbafo del Tesoro russo, indecente in una Nazione una larga fetta della popolazione vive al di sotto del reddito minimo di sussistenza.
Secondo il rapporto, Putin possiede venti ville, quarantatré aerei, quindici elicotteri e quattro yacht, tutti pagati con denaro pubblico. Il portavoce del Presidente si è affrettato a sottolineare che si tratta di beni a disposizione di qualsiasi Capo di Stato o di Governo per la rappresentanza, per gli inviti e per il decoro della carica. Il patrimonio è però francamente abnorme.
L’anno scorso l’ex agente del KGB ha dichiarato un reddito totale di 91.500 euro, ma è grazie alle casse statali che fa i bagordi. I palazzi più conosciuti sono quello di Novo-Ogaryovo, vicino a Mosca, il Kostantinovksij sul golfo di Finlandia a San Pietroburgo e la residenza di Sochi. Ultimamente sono spuntati anche un mega chalet sul Caucaso e una dacia in costruzione a Geledzhik, sul Mar Nero. Ma ce ne sarebbero altre 15, meno note.
Nel parco aerei è compre l’Ilyushin con interni in oro, l’Airbus e il Falcon. Gli elicotteri sono sparsi in ogni dove, pronti ad ogni evenienza.
La vera cuccagna, secondo gli accusatori, arriverebbe però dalle partecipazioni nelle industrie petrolifere. Putin detiene infatti il 4,5% del colosso Gazprom, il 37% della Surgutneftegaz. Menzione a parte merita la misteriosa società svizzera di intermediazione petrolifera Gunvor, di cui Putin è proprietario al 75%: uno dei maggiori azionisti è Gennadij Timchenko che proviene dal primo direttorato del Kgb come Putin e cofondatore di un club di judo a San Pietroburgo il cui presidente onorario è proprio il Presidente Russo. La Gunvor compra petrolio russo a prezzi stracciati e lo rivende sul mercato mondiali alle quotazioni normali, con utili che ogni anno arrivano a otto miliardi.
Fonte: Corriere