Magazine Società

L’uomo che…

Creato il 19 giugno 2011 da Fabio1983
Letto il rapporto dell’Economist sull’Italia. Iniziamo con il dire che il titolo (L’uomo che ha fottuto un intero paese) non rende giustizia al resto dell’articolo. La critica riguarda sì Berlusconi, ma è anche trasversale: coinvolge la Lega, la stessa sinistra, i mali atavici dell’Italia (le mafie, l’evasione fiscale ecc.), i sindacati e le corporazioni. Attori e circostanze che hanno bloccato la nostra crescita da dieci anni a questa parte. Ma sono inoltre presenti elogi più o meno velati a qualche misura del governo, come quelle introdotte dal ministro Gelmini sulla scuola e sull’università. A leggere il rapporto, insomma (Il Sole 24 Ore ne ha smontato alcune parti, non discostandosi troppo dalle varie analisi dell’Economist però), non si capisce perché tanto clamore. Segno, forse, che in troppi la scorsa settimana si sono affrettati ad analizzare il titolo senza avere idea di cosa in verità si stesse parlando. Ci sarebbe poi da osservare che quello dell’Economist è pur sempre un quadro destinato al pubblico europeo che dipinge sommariamente le condizioni economiche e non solo dell’Italia. Chi in definitiva confidava in un anatema intellettuale contro il premier è rimasto senz’altro deluso. Soprattutto nella parte riguardante i troppi conflitti d’interessi che non coinvolgono esclusivamente il presidente del Consiglio. “L’Italia sarebbe relativamente normale se non fosse per tutti questi piccoli Berlusconi”, cita l’Economist James Walston, politologo dell’università americana di Roma. Silvio Berlusconi, è la conclusione, ha fallito miseramente e i suoi errori sono legati in buona parte ai propri interessi imprenditoriali nonché ai guai giudiziari. Ma “dedicargli elogi eccessivi o attribuirgli troppe colpe per lo stato in cui si trova il paese significa sopravvalutare il potere di un solo uomo, anche se si tratta di un miliardario che ha usato i suoi soldi per fondare un partito, è arrivato alla guida del paese e ha usato il potere per tutelare i suoi interessi. Se consideriamo l’Italia come un paziente con disturbi particolari, Berlusconi andrebbe considerato il sintomo più che la causa. Eppure, in una certa misura il Cavaliere ha plasmato il paese a sua immagine e somiglianza”.

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :